Probabilmente, fra circa venti secoli, gli abitanti della Terra (e non è detto che siano umani), ricorderanno la fantascienza solo come una curiosità, un esempio dell’inventiva umana. Ma di una cosa siamo sicuri: uno dei pochi nomi che verranno associati a questa espressione della creatività umana sarà quello di Philip Jose Farmer. Uno scrittore amato e odiato, ma di cui non si può riconoscere la genialità e la magia delle sue storie. Farmer non solo ha rinnovato la fantascienza dal punto di vista dei contenuti, ma ha anche fatto dello sperimentalismo linguistico una delle sue principali caratteristiche.
Il suo talento era già evidente nella fase iniziale della sua carriera, grazie, ad esempio, a racconti come The Lovers del 1952, il primo in cui il sesso era trattato in modo maturo. Il racconto – ampliato successivamente in romanzo - non solo fece cadere un tabù, accostando sesso e fantascienza, ma fece vincere allo scrittore americano anche un premio Hugo come Best New Writer. Questo, ed altri tra i suoi migliori racconti, sono stati raccolti nell’antologia celebrativa The Best of Philip Jose Farmer, appena uscita sul mercato anglosassone per la Subterranean Press, con un introduzione di Joe R. Lansdale.
Gli altri 20 racconti dimostrano l’immensa gamma di tematiche a cui Farmer ci ha abituati in oltre cinquant’anni di carriera: dalla parodia di The Jungle Rot Kid on the Nod, una storia su Tarzan come se fosse scritta da William Burroughs (anziché dal suo creatore Edgar Rice Burroughs), a Riverworld, racconto che ha posto le fondamenta per l’omonima serie di romanzi, fino a Riders of the Purple Wage, incluso da Harlan Ellison nella sua leggendaria antologia Dangerous Vision (1967).
Nato a North Terre Haute, nell’Indiana, Farmer è noto anche per aver scritto romanzi in cui ha utilizzato personaggi di altri autori, come ad esempio ne Il diario segreto di Phileas Fogg del 1973, in cui lo scenario del giro del mondo in 80 giorni che Jules Verne fa compiere al suo personaggio è in realtà solo la facciata di una guerra segreta fra due razze aliene.
Moby Dick, Dracula e Sherlock Holmes, Doc Savage sono solo alcuni degli altri personaggi della letteratura con cui Farmer si è divertito a giocare.
Tra i suoi romanzi, ricordiamo almeno I Fabbricanti di Universi (The Maker of Universes, 1965), Festa di morte (A Feast Unknown, 1969), Il sistema Dayworld (Dayworld, 1985).
Lansdale, nell’introduzione al libro, definisce Farmer come "lo scrittore più sottovalutato della fantascienza di tutti i tempi". E a Lansdale non si può obiettare nulla, anche perché tra i nuovi scrittori, sembra proprio essere dotato dello stesso talento di Farmer.
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