La notizia è semplicemente fantastica per tutti coloro che soffrono della temibile e terribile cefalea a grappolo: con un chip inseribile sottopelle, dietro la nuca, è possibile guarire da tale malessere invasivo.

Già precedentemente si poteva ovviare ai temibili mal di testa con un chip inseribile nelle profondità del cervello, con tecniche non indolori e con un rischio limitato ma comunque presente; ora, invece, grazie a questa tecnica italiana – ancora sperimentale ma finora vincente – il professor Gennaro Bussone dell'Istituto neurologico Besta, di Milano ha risolto i problemi assillanti e ossessivi di alcuni pazienti che, grazie a questo chip che regola l'ipotalamo, sono tornati a vivere.

Va detto, comunque, che questa tecnica è l'estremo tentativo di risolvere un quadro clinico altrimenti disperato, usabile laddove hanno fallito terapie farmacologiche e quant'altro; nell'articolo dell'Espresso è citata una storia esemplare di un paziente che ne ha passate, nel corso degli anni, davvero di cotte e di crude. Il disagio che lo ha perseguitato, per una lunga fetta della sua vita, è stato davvero devastante; questo per dire che, spesso, non ci si rende conto di quanto un mal di testa cronico possa condizionare l'esistenza e l'intera vita sociale degli individui.