Frederik Pohl è stato tra i ventitre scrittori insigniti del titolo di Grand Master dalla SFWA (Science Fiction Writers of America ), l’associazione che riunisce gli scrittori americani di fantascienza. E non poteva essere altrimenti, visto che la sua carriera fantascientifica si è dipanata per ben cinque decadi: Pohl non solo è stato uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi, ma anche un apprezzato direttore di riviste entrate a far parte della storia della science fiction, come Galaxy e If.
Per festeggiare questo lusinghiero traguardo, è uscita in America una antologia celebrativa dal titolo: Platinum Pohl: The Collected Best Stories, per i tipi della Tor Books.
Il mondo della pubblicità e più in generale la società sono da sempre i bersagli della sua narrativa. Pohl appartiene a quella generazione di scrittori che ha introdotto la satira di costume nella fantascienza, rinnovando il genere tra gli anni 50 e 60, trascinandolo fuori dalle secche della space opera.
Il suo nome è, anche, indiscutibilmente legato a Cyril M. Kornbluth e a quel capolavoro della fantascienza sociologica che è I mercanti dello spazio. Con Kornbluth, Pohl ha firmato anche altri capolavori come Gladiatore in legge e Il segno del lupo. Tra i suoi romanzi migliori, vanno ricordati almeno Uomo più (Premio Nebula), La porta dell'infinito (Premio Hugo), Guerra fredda, Jem, Oltre l'orizzonte azzurro.
Come editor della rivista If, detiene anche un invidiabile record: ha vinto il premio Hugo per ben tre volte di seguito.
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