L’8 dicembre scorso si è svolto a Milano, nell’ambito della manifestazione Giochi Sforzeschi e di StarConTrek, l’edizione invernale del Delos Day 2005. L’organizzazione, nelle persone che sono l’anima delle attività editoriali ed elettroniche della Delos Books, ha messo a punto un programma che si è rivelato un autentico regalo per l’appassionato del fantastico e della fantascienza in particolare.
La giornata ha avuto inizio con i riflettori puntati su un ospite d’onore di indiscutibile rilievo: l’illustratore inglese premio Oscar Alan Lee, che con il suo lavoro magistrale ha saputo ricreare per la trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson lo stupore che si respira nelle pagine di J.R.R.Tolkien. In una sessione di slideshow di immagini e fotografie realizzate sui set neozelandesi, Lee ha svelato i segreti della sua arte a una sala gremita di appassionati, alcuni dei quali giunti anche da molto lontano. Che tutta quella gente fosse lì per lui è parso evidente quando Alan Lee ha concluso la sua presentazione, non senza qualche incidente di interferenza elettromagnetica accidentalmente provocato dai cellulari in sala, trasferendosi nella saletta annessa per rilasciare gli inevitabili autografi ai suoi fan.
E allora la Sala Cinema del Palazzo delle Stelline che ospitava l’evento si è letteralmente svuotata, lasciando una manciata di ascoltatori irriducibili alla presentazione del quinto volume della Sherlock Magazine curata da Luigi Pachì: l’interessante opera saggistica Sherlock Holmes in America a cura di Alessandra Calanchi. Nel frattempo, la lunghissima coda dei fan replicava nelle adiacenze del banchetto Delos Store le scene tipiche di una qualunque giornata di riscossione delle pensioni in un ufficio postale, costringendo Alan Lee a trattenersi ben oltre il dovuto per accontentare tutte le richieste (gli autografi firmati alla fine sono risultati circa 150, nonostante il fatto che, a causa della scarsa collaborazione della Bompiani, le copie in vendita del libro presentato da Lee fossero solo una quarantina, esaurite in pochi minuti).
E così la presentazione del nuovo Fantascienza.com, prevista come evento conclusivo della mattina, è slittata al pomeriggio.
Poco male, perché dopo il preriscaldamento, i “dipendenti” della fantascienza hanno avuto pane per i loro denti nel corso di un pomeriggio denso di eventi. Sebbene la sala non facesse registrare il tutto esaurito della mattinata, una nutrita rappresentanza del popolo della sci-fi si era andato radunando sulle gradinate. Silvio Sosio, che alla carica di publisher ha aggiunto da qualche tempo il titolo di Grande Antico, ha impostato il panel su un tono estremamente colloquiale, praticamente aprendo una linea diretta col pubblico. Dopo aver esposto una condivisibile teoria sulla transitorietà del successo planetario che sta incontrando ormai da diversi anni la fantasy, Silvio ha illustrato la migliore fruibilità dei contenuti di Fantascienza.com, ora che gli articoli di Delos sono pubblicati in progressione parallelamente all’attività quotidiana del Corriere della Fantascienza. E ha presentato le nuove rubriche che negli ultimi mesi si sono aggiunte ai pilastri storici che tutti conosciamo.
A seguire, Sosio ha indossato i panni del moderatore per presentare una delle nuove iniziative che hanno animato l’attività editoriale di fine anno della Delos Books. Con l’intervento delle autrici, Angelica Tintori ed Elisabetta Vernier, è stato presentato al pubblico il primo volume della collana I Telenauti, dedicato a Stargate SG-1. Attraverso un discorso diretto con i presenti, in uno spirito quasi confidenziale, Angelica ed Elisabetta hanno parlato della serie scaturita dal film di Roland Emmerich per poi ampliare il campo a considerazioni di ordine generale sui malcostumi nostrani che spesso rendono un’impresa per l’appassionato seguire dall’inizio alla fine una serie televisiva (complici orari di programmazione improponibili quando non addirittura arbitrari, doppiaggio superficiale e scarso rispetto per l’intelligenza, e le esigenze, del pubblico).
Le due presentazioni del portale Fantascienza.com rinnovato e della neonata Telenauti sono servite da antipasto per il vero e proprio banchetto, che ha preso le mosse con un confronto generazionale tra Robot prima serie e quella che è stata baldanzosamente definita la “next generation”. Il mitico Vittorio Curtoni, direttore storico della rivista, ha parlato della vecchia e della nuova Robot, mettendo a confronto i veterani rappresentati da Giuseppe Festino (copertinista e illustratore) e Giuseppe Lippi (da diversi anni ormai al timone di Urania), con gli esponenti delle nuove leve in sala, ovvero lo stesso Sosio e Riccardo Anselmi. La tavola rotonda è diventata così un’occasione per parlare dei bei tempi andati, quando Robot si permetteva tirature da oltre ventimila copie e distribuzione in edicola, ricordando ai giovani del pubblico la stagione d’oro della fantascienza italiana e, chissà, auspicandone un risorgimento futuro.
E su questo binario la discussione è sfociata nella tavola rotonda successiva, incentrata sulla collana Odissea Fantascienza con cui la Delos Books ha riportato la fantascienza in libreria. Il Delos Day è stata la giusta cornice per la presentazione dei futuri titoli della collana curata da Gianfranco Viviani: con Festa d’inverno a Barrayar di Lois McMaster Bujold (avventura inedita dell’acclamato ciclo di Miles Vorkosigan), Oceanic di Greg Egan (un discorso sulla scienza e sulla religione dal maestro vivente della hard SF), l’antologia La guerra dei robot di Harry Harrison (composta su richiesta dello stesso Viviani) e Solitaire Station di Lucius Shepard (un libro che si preannuncia straordinario, avendo praticamente fatto incetta dei più prestigiosi riconoscimenti del mondo della fantascienza), sembra proprio che dopo gli ottimi titoli già presentati la collana della Delos Books voglia proseguire sulla strada giusta. Il curatore Gianfranco Viviani, il giornalista Mauro Gaffo (vicedirettore di Focus), l’esperto di fumetti Davide Castellazzi e ancora il Direttore Curtoni, incalzati dalle provocazioni di Silvio Sosio hanno dibattuto se ci sia ancora posto, nelle librerie, per un genere come la fantascienza che, dopo aver subito l’inflazione sull’onda del cyberpunk a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, ha cominciato a essere relegata in una posizione sempre più marginale del mercato italiano, salvo poi dimostrare di saper ancora attirare il grande pubblico quando i suoi titoli compaiono senza etichetta o magari fondono le istanze di altri generi (l’horror, ma soprattutto il thriller) in un crossover spacciato per letteratura mimetica.
Sulla coda di questi eventi, poco dopo le sei del pomeriggio, il Delos Day si è concluso con l’attesa dichiarazione dei vincitori del Premio Robot, lasciando il ricordo di una giornata praticamente perfetta.
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