La guerra, è risaputo, ha sempre esercitato un fascino estremo sull’immaginario collettivo. Il nostro retaggio culturale ci porta in genere ad associare le battaglie ad atti eroici, nobili gesta e occasioni di riscatto. La realtà, come documentano chilometri di pellicola e chili di pagine di storia, è ben diversa. Questa dicotomia nell’approccio – la guerra come momento di nobilitazione dell’individuo contrapposta alla guerra come espressione di stupidità – si riflette anche nella fantascienza. Alla prima categoria è in qualche modo riconducibile un classico come Fanteria dello Spazio del riformato Robert A. Heinlein, che in verità sembra piuttosto propugnare lo spirito di sacrificio per la collettività come un valore civile, anziché sostenere la sopraffazione del nemico come scopo finale. Alla seconda appartiene invece un altro caposaldo della fantascienza, scritto stavolta da un veterano del Vietnam come Joe Haldeman: Guerra eterna, elegia pacifista sulla gioventù rubata di un manipolo di combattenti spaziali. Le liste, in realtà, sarebbero molto lunghe, con tutta una tradizione a rimpinguare l’uno o l’altro filone di pensiero. Tra gli atteggiamenti più obiettivi, non si può dimenticare il nostro Alan D. Altieri, con le sue guerre del futuro sempre sporche e brutali, combattute da uomini comuni mandati a morire da gente senza scrupoli.

Al fascino dell’argomento non è rimasto indifferente Walter Jon Williams. Autore notevole emerso dalla scuola cyberpunk (fase testimoniata soprattutto nei romanzi Guerriero dell’interfaccia, La voce del vortice, Stazione Angelica e Aristoi) ma presto affrancatosi da ogni etichetta grazie a un personale percorso di crescita, che non lesina incursioni tanto nella storia alternativa, nella space-opera farsesca e barocca e nel thriller. L’apice di questo processo di maturazione si può toccare probabilmente in L’Era del Flagello, recentemente pubblicato da Delos Books: un romanzo breve fulminante, in cui una ricerca informatica permette alla protagonista (una intrigante figura di postumana) di scavare nel retroterra della sua cultura e della sua civiltà. Da qualche anno, ormai, Williams si sta dedicando a una trilogia nota come Dread Empire’s Fall, ovvero “La caduta dell’Impero Terribile”. Intrapresa nel 2002 con The Praxis, seguito l’anno successivo da The Sundering, si conclude ora con un volume in arrivo sul mercato d’oltreoceano, intitolato Conventions of War. In questa saga, Williams indaga le possibilità di rinascita di una civiltà galattica a seguito del crollo di un sistema dittatoriale: a gettare scompiglio nella già caotica scena interplanetaria, incombe la minaccia di una stirpe aliena insettiforme.

L’autore ha rivelato di aver voluto esplorare, in Conventions of War, il comportamento umano in un circostanze di forte pressione esterna. Per farlo, si è affidato a un espediente collaudato come appunto è una situazione di guerra. “La guerra sottopone il carattere dell’uomo a una prova estrema, portando alla luce nobiltà e mediocrità, coraggio e viltà, arroganza e sacrificio… e talvolta tutte queste caratteristiche insieme e nella stessa persona” ha detto in un’intervista. “Un aspetto della guerra che ho cercato di approfondire è che la guerra mette alla prova non solo le persone, ma i sistemi stessi. Tutto il coraggio dell’universo non ti sarà d’aiuto se il sistema che ti porta alla guerra è difettoso e ti tradisce prima ancora che la guerra abbia avuto inizio. Così i miei personaggi spendono molto del loro tempo alle prese con sistemi sociali e militari fallaci, cercando di cambiare le cose per cui combatteranno in modo da avere una qualche speranza di sopravvivenza”.

In Conventions of War, la Guerra contro i Naxidi giungerà

infine a un epilogo. L’universo è precipitato in uno stato sanguinoso di caos dopo la caduta del tirannico Shaa. I Naxidi, insettoidi senza pietà, ambiscono al dominio. Ma i lontani discendenti umani del pianeta Terra hanno finalmente assaporato il gusto della libertà e i loro eroi non accetteranno una nuova schiavitù. Distanti tra loro anni-luce, Lord Gareth Martinez e la misteriosa guerrigliera Caroline Sula inseguono ciascuno una propria strada verso la vittoria. Il nuovo ordine sarà molto peggiore del vecchio a meno che un ultimo, disperato stratagemma non riuscirà a conciliare una galassia in frantumi.

Williams ha ricevuto l’encomio di George R.R. Martin, che ha annunciato il libro con un urlo di copertina che recita più o meno come: “l’avventura interstellare ha un nuovo re”. “Ovviamente, sono lusingato dall’apprezzamento di George”, ha detto Williams. “Non so le lodi vendono libri o meno, ma di certo un riconoscimento da uno scrittore della sua statura non lascia indifferenti”. Il prossimo passo di Williams sarà un gioco on-line per LastCallPoker.com, del quale ha scritto alcuni brani per lo sviluppo. L’autore di Duluth ha anche dichiarato di essere all’opera nella dimensione della narrativa breve, attualmente. “Non sono sicuro di quello che sarà il mio prossimo grande progetto”, ha ammesso. “Ci sono almeno quattro romanzi che mi piacerebbe scrivere, e non ho ancora deciso quale sarà il primo”.