Ha visto la luce in questi giorni l'episodio Her Battle Lanterns Lit, finale della sesta stagione di Hidden Frontier (www.hiddenfrontier.org), una serie di Star Trek ambientata nella stessa epoca di The Next Generation.
No, non siete stati in coma sei anni senza rendervene conto, e noi non abbiamo fatto un giro nell'universo dello specchio, dove, si sa, Star Trek non è mai caduta nelle mani di Rick Berman e Brannon Braga e sta andando alla grande su tutte le reti televisive del mondo. Hidden Frontier, titolo quanto mai appropriato ("la frontiera nascosta") è una serie amatoriale, realizzata da appassionati e distribuita tramite download via internet. La serietà, la pervicacia, la tenacia e la passione dei suoi realizzatori (che ovviamente non ci guadagnano una lira, anche perché altrimenti dovrebbero comunque darla alla Paramount) è dimostrata dal fatto di essere giunti alla sesta stagione. Certo, non pensate che ogni stagione sia composta di ventisei episodi, però non è
comunque cosa da poco: quest'ultimo episodio in totale è il quarantaduesimo girato.
Rispetto ai film amatoriali ispirati a Star Wars di cui abbiamo parlato in altre notizie qui la qualità tecnica è molto inferiore, ma comunque non manca la creatività e le sceneggiature che stanno in piedi.
Protagonista della serie il commodoro Ian Quincy Knapp (Dave Dial) comandante della base Deep Space Twelve e il capitano Elizabeth Paula Shelby (Risha Denney) comandante della nave U.S.S. Excelsior. La storia verte sulla guerra tra l'alleanza Federazione-Klingon contro i Tholiani.
Non è l'unico esempio di produzione amatoriale Trek, anzi. Grandissimo successo ha riscosso di recente Star Wreck: In the Pirkinning (www-uk.starwreck.com), un film realizzato in Finlandia e distribuito in finlandese ma con sottotitoli in inglese, una parodia di Star Trek che ricorda Galaxy Quest realizzata molto bene anche dal punto di vista degli effetti speciali.
Ma forse il caso più clamoroso è quello di New Voyages (www.newvoyages.com), una serie ambientata all'epoca della Serie Classica, di cui vuole essere anzi una vera e propria continuazione tanto che i personaggi sono gli stessi (Kirk, Spock eccetera) anche se ovviamente interpretati da attori non professionisti. Quattro stagioni e tanti nomi grossi che talvolta compaiono nei credits, come quello di D.C. Fontana che ha scritto vari episodi, o quello di Eugene Roddenberry (figlio di Gene) che ha collaborato come produttore, o addirittura quello di Walter "Chekov" Koenig che ha partecipato come attore in un episodio.
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