I Mediani della squadra di Gaylosh (creature simili a levrieri, con il corpo bronzeo e le quattro paia di gambe del colore del salmone di Aerlith Sei) portarono velocissimi il Pallone sino all'area di rigore dei Kodak, vanamente contrastati da Conte e Pessotto. Al limite dell'area piccola partì il cross. Montella staccò per ribattere di testa, ma venne completamente surclassato dai Ragni avversari, che saltarono a oltre quattro metri d'altezza. Il Pallone, colpito a effetto, si infilò urlando di dolore appena sotto la Traversa, una creatura legniforme e isostatica originaria delle foreste primigenie di Ciripiribim Nove. Il Portiere del squadra Kodak, completamente spiazzato, riuscì solo a mulinare goffamente i rami-tentacoli, perdendo al contempo un tappeto di foglie di un verdino smeraldo.
- Uno a zero! - fischiò l'Arbitro.
- Orsù, non abbattetevi! - esortò Joaz - Il calice della sconfitta è invero amaro, ma possiamo ancora far sì che siano gli altri a vuotarlo. Il destino della pugna è ancora effimero come il fumo di un rogo di ginepri.
- Ma smettila di dire cazzate! - strillò Montella, incazzato come una biscia - Dacci qualche consiglio, piuttosto!
Pur adombrandosi per quelle così inappropriate volgarità, Joaz valutò la situazione. - Dovete giocare di più il Pallone.
- Che cazzo significa?
- I Palloni sono vilissime creature. Obbediscono a chi urla più forte.
- Ah be', conosco il tipo.
Chiamando a sostegno Del Piero e Inzaghi, Montella tentò uno sfondamento a centrocampo. I Mediani avversari balenavano intorno ai terrestri come fulmini bronzei, ma la superiore velocità non bastava a compensare la maggiore potenza degli umani. Ringhiando al Pallone di non muoversi dal suo piede, l'attaccante terrestre compì un paio di finte, entrò in dribbling, e infine riuscì a liberarsi dei suoi marcatori.
Immediatamente, le Idralische avversarie sepolte cominciarono a smuovere il terreno.
- Dove cazzo sono? - gridò il terreste, spaventato - Non riesco a vederle!
Joaz fece un cenno verso l'unica Idralisca superstite della sua squadra. Lo Stopper Kodak, muovendo la testa triangolare in assenso, si immerse a sua volta e lanciò un'onda sismica contro gli avversari nascosti. Questi ultimi, disturbati, non poterono far altro che riemergere. Montella se li trovò davanti, a sbarrargli il passo come un invalicabile muro giallo e marrone. Crossò. Un Ragno avversario saltò e spedì il Pallone in corner.
Del Piero fece cenno a Joaz. Il signore dei drughi corse dalla panchina a consultarsi coi terrestri.
- E ora, mister? Che facciamo?
Joaz ripulì pensoso gli stivali leopardati da qualche minuscolo granello di polvere.
- E' d'uopo, su calcio d'angolo, servire il Pallone ai Ragni. Ma oggi il fato vuole che se ne abbia solo due, contro quattro dei loro. Non abbiamo speme alcuna.
- E se battessi rasoterra?
- Le Idralische Gaylosh sono tutte interrate, e il Pallone lo sa. E' terrorizzato, non accetterebbe mai di rotolare a portata delle loro chele.
- Uhm... - fece Del Piero - Non resta che saltare più in alto. Puoi dire ai tuoi Ragni di far velina intorno all'arbitro, in modo da distrarlo?
- Non colgo il nesso, mio intrepido campione. - protestò con stile impeccabile Joaz.
- Fallo e basta.
L'altro obbedì. Il direttore dell'incontro roteò le ottocento paia d'occhi e fischiò il corner. Immediatamente i Terzini Kodak gli balzarono addosso, ostruendogli la visuale. Totti, Inzaghi e Montella afferrarono i Ragni avversari per la maglietta e gli impedirono di saltare. Molto più leggeri dei loro avversari, i Terzini Gaylosh si limitarono a zirlare di protesta. Del Piero spiccò il volo e incornò il pallone a mezz'aria, spedendolo a gonfiare il sacco.
- Uno a uno. - fischiò l'arbitro.
Il pubblico rumoreggiò. Il signore dei drughi di Gaylosh, Bast Orrel, si dimenava col massimo vigore concesso dal suo nobile lignaggio.
Il primo tempo si concluse con una serie di assalti furibondi alla rete dei Kodak. I Palloni fioccavano tra urla stridule, ma la gimno-piovra di casa parava di tutto. I terrestri, ormai senza fiato, correvano inutilmente dietro ai Mediani Gaylosh. Lo zufolo modulato dell'intervallo giunse come una salvezza.
Joaz accolse la squadra sulla soglia degli spogliatoi. Sembrava contrariato.
- Mister, so cosa vuole dirci, ma quelli sono davvero forti. - tagliò corto Montella.
Joaz annuì. - Lo so bene. Abbiamo pochi o punti motivi di gioire. Ugualmente, voi dovete vincere.
Inzaghi scosse la testa. - Sarà già un miracolo portare il pareggio fino in fondo.
- Temo che mi abbiate male inteso. - insistette Joaz - Voi dovete vincere.
- Cosa c'è, Mister? Puntato forte?
Il viso del signore dei drughi si rabbuiò. - Nobili signori, mi duole non aver avuto il tempo di illustrarvi compiutamente le tradizioni di Retamamin Nove. Vedete, il secolare costume impone che la squadra perdente sia servita come cena a quella vincente.
Nello spogliatoio si levò un silenzio sepolcrale. I secondi gocciolarono lenti, poi il fischio d'avvio del secondo tempo cancellò tutto.
- E' ora di andare. - commentò Joaz. E scomparve.
Agghiacciati, i terrestri tornarono in campo. I primi scambi seguirono lo schema del primo tempo: i Mediani, velocissimi, scorazzavano indisturbati per tutto il campo. I Ragni saltavano fino a cinque metri. Quando un umano era in possesso di palla, le Idralische scatenavano onde sismiche finché non lo abbattevano. Per la prima mezz'ora, la gimno-piovra Kodak continuò a parare tiri su tiri, ma era chiaro che non avrebbe retto a lungo.
- Bisogna inventarsi qualcosa. - ringhiò Del Piero.
- Sì, ma cosa? - ansimò Conte - Io non ce la faccio più.
- Fate valere le vostre superiori qualità, nobili campioni. - gridò Joaz da bordo campo.
- Forse quel coglione ha ragione. - meditò Totti - Proviamo così...
Corse alla linea del fallo laterale, dove Tassotto stava rimettendo in gioco la sfera. Prese il celenterato dalle mani del compagno, lo guatò arcigno e sibilò. - Ahò, se soltanto ce provi a staccarti dar mio piede, t'apro in due come 'na cozza!
Terrorizzato, il Pallone abbrancò le scarpette del terreste. Questi saltò un Mediano avversario, poi un altro, aggirò la muraglia dei Ragni avversari, puntò l'area piccola.
Il terreno sussultò come il dorso di un purosangue imbizzarrito. Totti fu scaraventato in aria, carambolò in modo plateale e si schiantò sull'erba in piena area di rigore, contorcendosi in spaventosi spasmi di dolore.
- Per gli stendardi di Harmons! - esclamò Joaz - Si è rotta la spina dorsale?
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