- Un trattamento ringiovanente Poulsen? - ipotizzò Milton, allarmato. - Probabile, ma non solo. Si vocifera che sia immune alle pallottole. Ci hanno provato, anni fa, ma lui ha riso e si è ricucito.
- Forse ti confondi con Rambo. - osservò severamente Siri.
Deborah fece schioccare le labbra. - No, carina. Fai male a non credermi. Quando te lo troverai di fronte, vedrai chi aveva ragione.
Con un ultimo sogghigno, il travestito scomparve tra la folla, lasciando dietro di sé un olezzo da troione maltese.
- Spaventato? - provocò Siri.
Milton tirò su il fiato. - Diciamo che me la sono fatta nelle mutande.
- Ce la fai a proseguire?
- Abbiamo scelta?
Lei indicò la cupola della basilica, ormai ben visibile davanti a loro. - Non credo che riusciremmo a tornare indietro, a questo punto...
Milton scrollò le spalle. - Andiamo, allora.
E socchiuse gli occhi nella posa plastica di un eroe malheriano, o di un Beowulf neoclassico. Ripresero il cammino come un andante di Sibelius. O un sonetto di Yeats. L'arte e lo spirito. Coraggio minimalista. Dylan Thomas. La purezza crepuscolare. Come sono colto. Quante parolone so. Quanti artisti riesco a citare. Come sono raffinato e affascinante. Chi è più fico di me? Quasi quasi mi faccio.
Il doppio porticato del Bernini che circondava la piazza sembrava un paio di braccia irsute intente a ghermire la folla. Statue di santi scrutavano trucemente dagli alti piedistalli. Le file ordinate di colonne ricordavano la ghiera di denti in bocca a uno squalo. La facciata della basilica luccicava minacciosa.
- Qual è la prossima mossa?
Siri controllò con affettazione le proprie armi. - Incontrarlo, naturalmente.
- Incontrare lui? E come?
La donna ponderò gravemente. - Dobbiamo inventarci qualcosa...
- Guarda laggiù!
Siri seguì il cenno di Milton. Un uomo di mezza età, gli abiti stazzonati e l'aria sfinita, percorreva il colonnato trascinandosi dietro un baule più grande di lui. Paonazzo, grondante sudore, sembrava sul punto di tirare le cuoia, eppure ancora si affrettava col suo smisurato carico.
- Ehi! - fecero i due agenti - Dove sta andando?
- In... in basilica... - boccheggiò l'uomo - Sono... in ritardo... per l'udienza... ma il baule... pesa troppo...
- Noi possiamo aiutarla. - fece Siri, guadagnandosi un'occhiata stupita di Milton.
L'uomo sembrò illuminarsi. - Davvero... lo fareste?
- Certo. Prima però vorremmo conoscere la sua storia.
- Bre... brevemente... - concesse l'uomo.
Il racconto del portatore
José, questo il nome del pellegrino, era nato in Argentina da una famiglia di emigranti calabresi. In quarant'anni non aveva mai lasciato il quartiere di Buenos Aires dove viveva e lavorava. Sognava di visitare l'Italia, che considerava ancora la propria terra d'origine, ma non ne aveva mai avuto l'occasione, e soprattutto la disponibilità finanziaria. Un giorno, però, aveva sentito una notizia interessante: in occasione del Giubileo, la parrocchia di Ezeiza organizzava pellegrinaggi nel vecchio mondo, autentici tour mistico/religiosi che culminavano nella visita a San Pietro. José aveva aderito entusiasticamente, e soprattutto ingenuamente. Un mese dopo, avrebbe preferito essersi sparato nei coglioni: il pellegrinaggio lo aveva condotto, in tappe obbligatorie, a compiere senza riposi intermedi le seguenti ascetiche imprese:
arrivo a Gerusalemme e scalata del monte Getsemani (40 gradi all'ombra) con asporto di Kg. 20 di terriccio dal giardino degli ulivi e di num. 50 legnetti sagomati a forma di croce; passaggio a Lourdes, sei ore di contemplazione ginocchioni della grotta di Bernadette e raccolta di litri 10 di acqua della fonte; toccata e fuga a Fatima, pellegrinaggio al Santuario e acquisto di num. 100 sassolini del sentiero dei pastorelli; galoppata in pullman fino a S. Giovanni Rotondo, messa notturna con stecchini tra le palpebre per non dormire e collezione di statuette di padre Pio in legno intagliato, di padre Pio in gesso, di padre Pio in travertino, di padre Pio in pongo; (infine) pellegrinaggio definitivo a piedi attraverso Roma, per ricevere udienza in San Pietro e ottenere la benedizione ufficiale su tutte le reliquie di cui ai punti precedenti. Milton e Siri si scambiarono un'occhiata d'intesa. L'uomo estrasse l'automatica e la puntò contro il pellegrino. - Amico, andremo all'udienza al posto tuo. Lasciaci il baule e vattene.
José sbarrò gli occhi. - Volete dire... mi state impedendo di completare il pellegrinaggio?
Milton tolse la sicura all'arma. - Mi spiace, ma...
- Fantastico! - José abbracciò prima lo stupefatto Milton, e poi baciò con trasporto l'ancora più allibita Siri. - Firmatemi solo questa ricevuta... Per il parroco di Ezeiza, sapete... Ecco, perfetto. Libero! Sono libero!
L'ex pellegrino saltellò via felice come una pasqua. Milton e Siri rimasero a fissarlo sconcertati finché non scomparve tra la folla.
- Facciamo in fretta, avanti. - disse alla fine l'uomo. Aprì il baule, tolse il boccione di acqua di Lourdes, il megasacco di terriccio israeliano, la sporta di sassi, la collezione di statuette e quella di croci. Siri mise le armi e l'attrezzatura nel baule e infine vi entrò lei stessa. Milton chiuse il tutto e valutò criticamente l'effetto.
- Riesci a respirare?
- In qualche modo... - rispose la voce di Siri dall'interno del baule.
- Dovremmo farcela a superare i controlli. Se l'udienza era programmata...
- Siamo alla resa dei conti. - disse Siri, la voce tremante d'emozione.
- E vero. - approvò Milton, fissando pensieroso la grande porta della basilica.
- Lui ci aspetta. Lo sento.
- Anch'io. - ammise l'uomo, i nervi a fior di pelle.
- E cosa ne pensi? - chiese Siri.
- Penso che la vita del poeta non consiste solo nella finta danza verbale dell'espressione, ma nelle quasi infinite composizioni di percezione e di ricordo combinate con la sensibilità di quel che si percepisce e si ricorda.
La donna batté le palpebre. - Che cazzo c'entra?
- Niente, ma un commento estetico è il più indicato, per chiudere un racconto.
- Chiudere? Proprio adesso che viene il bello? Ci siamo parlati addosso per tutte queste pagine, e vuoi chiudere ora che siamo arrivati al dunque?
Milton scosse la testa con l'aria di chi la sa lunga. - E il seguito? Il secondo romanzo della serie con cui ti becchi il doppio dei diritti?
- Cosa? - esclamò Siri, incredula.
L'uomo ridacchiò. - Bisogna mettere punto al culmine della tensione, così quei poveri cornuti dei lettori saranno costretti a comprare il seguito. Ma insomma, devo spiegarti proprio tutto?
- Sì, ma...
FINE
(nota dal curatore: se vi sembra che la storia non si concluda, è perché la seconda parte della storia è contenuta nel volume di prossima pubblicazione La caduta di SanPeteryon.)
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