Milton e il cybrido cercarono di raggiungere il centro della spianata, ma non c'era modo di avanzare se non calpestando teste e membra umane. Presto desistettero. Il flusso in arrivo si arrestò lentamente. Tra i pellegrini, i più resistenti si disposero per la veglia. Alcuni non facevano in tempo a distendere il sacco a pelo, e svenivano direttamente lì dove si trovavano. Altri si addormentavano in piedi come cavalli. Molti perdevano di vista (volutamente o no) moglie, amanti e fidanzate. Molti di più si ritrovavano con sconosciuti, di sesso imprecisato, nel proprio sacco a pelo.

Il caldo era scemato, ma l'umidità era ancora altissima: Milton vide, a poca distanza, una comitiva di cernie, ognuna col suo bravo cappellino del Giubileo, raccolta in un suggestivo coro gregoriano.

- Cosa ne pensi, John? - chiese il cybrido.

L'uomo torse le labbra una smorfia intensa come un andante di Sibelius. - C'è un piano diabolico in atto quaggiù, questo è certo. Annullamento dell'individualità, ipnosi collettiva, controllo delle masse... E, al centro di tutto, la leggenda del bianco Wojtyl....

- E' quel che pensa la fazione degli Scapoli. - l'interruppe il cybrido - San Peteryon per loro è un'incognita, una minaccia pendente sui loro piani per il futuro. Se avessero il controllo completo del Comando, avrebbero nuclearizzato la città da tempo...

- E gli altri cosa ne pensano?

- I Puttanieri credono che tutto andrà a puttane.

- E gli Ammogliati?

- Loro sono meno catastrofici. Credono che un intervento minimo possa riportare la variabile San Peteryon nello schema cartesiano delle loro equazioni spazio-tempo, in modo che l'evoluzione entropica post-giubilare si adegui alla percezione positiva del gradiente umano.

- Non ci ho capito un cazzo.

- L'hai detto. Temo di essere io quell'intervento.

- Come?

Il cybrido si tolse gli occhiali neri. - Io sono un essere artificiale. Un gruppo di scienziati ha assemblato la mia matrice di personalità e l'ha innestata su un substrato organico in grado di sostenerla e di adattarvisi. I miei ricordi sono confusi, i miei processi mentali caotici. Sento di avere inclinazione per la musica e per i versi, e a volte mi vengono in mente strofe che forse sono istruzioni cifrate e nascoste nel mio subconscio. Evidentemente i miei creatori hanno timore di dirmi esattamente cosa vogliono da me. Oppure...

- Oppure cosa?

- Oppure chi scrive questa stronzata di romanzo non ha ancora deciso la trama, e non rivela niente prima di vedere quanti zeri ha l'anticipo per i prossimi volumi del ciclo.

Nel cielo nero saettò un lampo minaccioso.

- Forse è meglio dormire. - propose il cybrido, pallido.

...

Milton si svegliò con l'impressione di essere stato rinchiuso in un vapoforno Simac. Aprì cautamente gli occhi e si guardò intorno: la tragica spianata di Tor Vergata era una pietraia arroventata dal sole, ornata da radi alberi sparuti come capelli in testa a Cesare Ragazzi; i pellegrini, sudati come tapiri, facevano colazione tutto intorno, chi ravanando nei resti dei pacchi viveri, chi friggendo uova direttamente sull'asfalto; la coda per i WC chimici aveva superato la distanza Terra-Luna.

Il cybrido si stiracchiò al fianco di Milton. Durante la notte aveva tolto i pantaloni, e ora sfoggiava un paio di slip leopardati, calzini ugualmente maculati e maniglie dell'amore da far schiattare d'invidia Homer Simpson. Era meravigliosamente ributtante.

- Non sono più il giaguaro di una volta. - si lamentò, massaggiandosi le articolazioni - Sarà colpa del buco dell'azoto.

- Cosa facciamo? - grugnì Milton, di cattivo umore.

- Ho ricevuto istruzioni in sogno.

- E che aspetti? Dimmele, no?

Il cybrido appariva titubante. - Se proprio insisti... E declamò:

Io vengo dal Colosseo

Col vespino rosso bordeaux

De prima me fa 'na piotta

De seconda me se cappotta

De terza 'un ce lo so.

Milton represse un conato di vomito. - Che cazzo è questa roba?

- Non ci posso fare niente. Io sogno in versi.

- E ci capisci qualcosa?

- Mah... Penso che annunci l'arrivo di un nuovo agente trasferito attraverso il Teleporter del Colosseo. Il "Vespino", probabilmente, è il nome in codice di una superarma sperimentale... Il resto delle istruzioni dovrebbe riguardare la password per attivare l'arma.

- Può essere. - rifletté Milton - Sembra un sistema di equazioni differenziali... La derivata prima vale una piotta, ovvero 100 per Y, la derivata seconda si cappotta, cioè 1 su Y, e la derivata terza non è definita.

- Molto ingegnoso... - ammise il cybrido - C'è un'altra possibilità, naturalmente.

- Sarebbe?

- Che ci stiano prendendo per il sedere.

- Eccolo! Eccolo! - cominciò a gridare la folla. Come un organismo unico, la moltitudine fu percorsa da un'immensa contrazione. I giovani pellegrini si levarono in piedi, si misero a cantare e a battere freneticamente le mani.

- Che succede?

Il cybrido deglutì. - Credo che sia lui.

- Dove?

- Laggiù, sul palco.

Milton tentò di farsi largo nella ressa, di saltare più in alto del groviglio di teste che lo circondava, ma lo spazio fisico era ridottissimo. Alla fine riuscì a scorgere una struttura architettonica futuristica, circondata da maxischermi e riflettori modello supernova. E, sul palco, gli sembrò anche di intravedere un puntino bianco, minuscolo a quella distanza.

- Allora? E' lui?

- Può darsi. Non si vede un cazzo. Dammi il fotomoltiplicatore.

Il cybrido assunse un'aria contrita. - Credo di essermici seduto sopra.

Milton fissò sbalordito la grottesca frittella di camme e lenti che l'altro gli porgeva. Alla fine lo gettò via disgustato.

D'improvviso, l'entusiasmo dei pellegrini sembrò raddoppiare d'intensità.

- Che succede?

- Credo che lui stia parlando.

Milton aguzzò le orecchie, ma non riuscì a distinguere nulla oltre il boato indistinto della folla.

- Non capisco una parola! - protestò.

- Neanch'io. - assentì il cybrido - Credo che nessuno ci riesca... Ma non reggeranno a lungo a gridare così. Aspettiamo.

Attesero per ore. Le urla e gli applausi, i canti e i cori non scemarono finché il palco non si svuotò e fu chiaro che tutto era finito. Al limite estremo della spianata, moltitudini di pellegrini si rimisero lentamente in movimento come greggi per la transumanza.

- Tutto qui? - esclamò Milton - Questi idioti hanno sofferto due giorni da incubo per... per cosa? Per non vedere, non sentire un cazzo?

- Eppure sembrano soddisfatti. - considerò il cybrido.