NATHAN:Guarda, è semplice: i tecnodroidi non hanno individualità, sono parte di una mente collettiva. Ce l'hanno con me perché, nel futuro da cui venite, il mio alter-ego Nemo (che non sono proprio io, ma un clone con i miei ricordi) li ha sconfitti, con l'aiuto di mia figlia (che si fa chiamare Dakkar come il vero nome del Capitano Nemo a dimostrare che io sono colto e che non è vero che leggo solo Martin Mystere e Ken Shiro), ma che ora è bambina catatonica in un manicomio perché un maniaco col corpo da gorilla e la faccia di Franco Califano ha ucciso sua madre nonché mia moglie mentre io ero impegnato a trombare con la mia amante procuratore distrettuale. Però io so già che i tecnodroidi non mi uccideranno, perché da un futuro ancora più lontano sono già venuti gli ultra-sapiens (che poi sono uomini evoluti con un Q.I stratosferico e la testa a forma di portacenere) che mi hanno raccontato come sono andate le cose, e poi si sono mascherati da Fratellanza Ombra perché erano divisi tra loro e uno si è trombato una terrestre e ci ha fatto un figlio che già a pochi mesi era alto due metri e aveva un fisico alla Pietro Taricone dopo la palestra e si chiamava Gabriel anche se era stracopiato da Warlock dei fumetti Marvel. Quindi io so già che ai tecnodroidi gli daremo tante di quelle mazzate che se lo terranno a quattro mani e se ne salverà soltanto una che si chiama Selena che è tornata anche lei nel passato ma ha dovuto cambiare sesso e si faceva chiamare Raven ed era alto anche lui più di due metri ma gli ho fatto comunque un culo a capanna perché io conosco il Jeet Kune Doo meglio di Bruce Lee che infatti lo chiamava Jet con una sola "e" a dimostrazione che io ci ho aggiunto qualcosa. E' chiaro adesso? DOC: Grande giove, mi viene da vomitare.

NATHAN: Bene. Ma ora andiamo: abbiamo poco tempo.

Tavola su 5 vignette.1/2) Il flyer di Nathan sorvola a bassa quota la città. Sullo sfondo si vedono i soliti livelli metropolitani alla Moebius, in strada c'è una bolgia di automobili che nemmeno al porto di Olbia a Ferragosto. C'è anche un passaggio pedonale affollato di gente che guarda in su. Tra questi ultimi si intravede Iena Pliskin di 1997: fuga da New York, che non c'entra niente ma se non metto una citazione cinematografica ogni due vignette mi sento male.

DOC: Dove stiamo andando? NATHAN: All'agenzia Alfa.

DOC: Ma come, non salviamo prima tua figlia?

NATHAN: Ti pare che uno che regala pupazzi di Lupo Alberto a una bambina catatonica possa preoccuparsi di questi dettagli?

3) Il flyer raggiunge l'Alfa Building (che, ti ricordo, è uguale preciso al quartier generale dei Fantastici Quattro, e se Jack Kirby l'avesse disegnato con le pagode sul tetto noi per quanto l'ammiriamo avremmo copiato anche quelle). L'edificio è in preda alle fiamme. Esplosioni squassano le vetrate. Vediamo gente che urla e si butta nel vuoto. Si avvertono sirene in lontananza.
EFF.SON.: Eeeeeeeeeeeeeeeeeeee DOC: Grande giove!

NATHAN: Miseriaccia! Siamo arrivati tardi!

DOC: Se avessi con me la mia DeLorean potremmo tornare indietro! Ma l'hanno presa loro! Per fortuna non sanno usare il flusso canalizzatore!

4) Nathan e Doc lasciano il flyer sul tetto e si lanciano giù per le scale. Ma non c'è nessuna battaglia in corso. Vediamo solo Reiser con la bava alla bocca intento a fare una partaccia a Legs, il cui fucile fuma ancora. Reiser devi disegnarlo paonazzo: mi piacerebbe che avesse la giacca elegante bruciacchiata e la cravatta strinata dalle fiamme. Legs è superbona come al solito e ha un'espressione vagamente imbarazzata.
REISER: Ma come diavolo ti è venuto in mente, agente Weaver? LEGS: Volevo provare la mia nuova potenza di fuoco. Mi è un po' scappata la mano.

5) Controcampo. Nathan e Doc si avvicinano piano mentre la partaccia continua. Io vedrei Legs di spalle, in modo che si noti il fondoschiena fasciato dalla sua bella tutina aderente, e Reiser di fronte. Roberto, ti ricordo che il dirigente dell'agenzia Alfa ha la gestualità di Wanna Marchi e la faccia di Amedeus con gli occhiali.
REISER: Scappata la mano? Hai demolito metà del palazzo! LEGS: Ti avevo detto di irrobustire le pareti del poligono di tiro, Reiser.

6) Nathan interviene nello scontro. E' visibilmente sollevato, perché aveva temuto il peggio. Si permette anche un affondo di ironia.
NATHAN: Legs, hai mai pensato che questa continua ricerca di armi da fuoco più potenti è una chiara manifestazione inconscia di un desiderio sessuale insoddisfatto? LEGS: Sì, lo ha detto anche il mio analista.

NATHAN: E tu che hai fatto?

LEGS: Gli ho infilato un M16 su per il culo.

Tavola su 6 vignette.1) Reiser si allontana imprecando. Squadre di pompieri si agitano intorno agli incendi. Vediamo gente che corre con il fuoco ai pantaloni. Nathan poggia una mano sulla spalla di Legs. Ha un'espressione grave negli occhi. Sono inquadrati di profilo. Dietro, Doc si sta guardando intorno con la solita aria da pazzo.

NATHAN: Siamo in pericolo, Legs: da un momento all'altro arriveranno due tecnodroidi che... LEGS: I tecnodroidi? Ma sono già arrivati. Sono qui da un pezzo.

2) PP di Nathan, che strabuzza gli occhi.NATHAN: Cosa?! E dove sono?

LEGS (scrollando le spalle): Con Sigmund e Jack Ryan. NATHAN (stupefatto): Come sarebbe a dire?

LEGS: Vieni. Ti faccio vedere.

3) L'azione si sposta nell'antro di Sigmund Baginov. Ti ricordi com'è fatto, vero Roberto? Se no, vatti a rispulciare i vecchi albi. C'è una pila di monitor, computer, cavi e schede elettroniche dappertutto. Legs, Nathan e Doc entrano e vedono il piccolo polacco e il massiccio tecnodroide seduti l'uno accanto all'altro, intenti a sorseggiare due koronju ghiacciati e a godersi la vista del monitor centrale.
NATHAN: Ma... che succede qui? SIGMUND: Shhhh! Non ora, Nat.