L'Editrice Nord, con il suo millenario catalogo (si può dire millenario? Speriamo di sì perché il termine mi suona bene ed oltre mille sono i libri che detto catalogo vanta) è il più importante editore specializzato italiano e fino a due anni fa regnava incontrastato in libreria e solo recentemente, in un mercato come quello librario in calo, ha ceduto il passo alla Fanucci.
D'altra parte la Nord ha portato la fantascienza in libreria negli anni '70, praticamente assente fino ad allora se non con i rari volumi degli Omnibus e qualche saltuario tascabile. Un altro grosso merito della Nord è stato quello di introdurre in Italia, come genere distinto, la fantasy e l'heroic fantasy in particolare (tradotta come fantascienza eroica dall'editore). Fanucci e Mondadori sarebbero arrivati oltre 10 anni dopo.
Narrativa di questo tipo anche se non frequentemente, si era vista in edicola, ma così nascosta da non essere percepita come diversa dalla fantascienza.
Certamente l'avvio non fu dei più felici. Stiamo parlando di Arcano che come sottotitolo riportava Magia, Fantasia, Orrore.
Curata da Riccardo Valla e Renato Prinzhofer vide la luce nell'ottobre del 1971.
Il primo volume conteneva un onesto romanzo di Lionel Sprague De Camp, autore abbastanza famoso, La torre di Goblin (The Goblin Tower, 1968), primo di un ciclo, nella traduzione di Valla e Staffilano e con una interessante presentazione di Riccardo Valla stesso.
L'attacco del romanzo era abbastanza fantascientifico; il protagonista si ritrova in un'altra dimensione, ma da lì in poi l'avventura è decisamente fantasy (un "trucco" non proprio nuovo, vedi John Carter di Marte).
Un buon romanzo, una buona presentazione, una buona traduzione (rara per i tempi) ed anche i successivi 8 volumi erano di buono od ottimo livello (citiamo fra gli altri: Brucia strega (Burn Witch Burn!, 1932) di Abraham Merritt, Conan il conquistatore (Conan the Conqueror, 1950, 1967) dell'immortale R. E. Howard, Pasqua nera (Black Easter, 1968) di James Blish, Ombre del male (Conjure Wife, 1943) di Fritz Leiber).
Come tutte le collane della Nord di allora erano volumi rilegati con sovraccoperta ed a prezzo relativamente contenuto (1.500 lire, ovvero quanto 5 Urania).
Eppure la collana fu un fallimento.
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