Andiamo al passo successivo? Proviamo a considerare il caso di un non vedente afflitto anche da sordità. Inserito un chip nel cranio, ci sarebbero difficoltà ad inserirne un altro in grado di interpretare i segnali sonori? Immagino proprio di no, anche perché lo stesso discorso fatto per l’occhio bionico potrebbe essere ricreato – opportunamente adattato – per un orecchio bionico. Attualmente, per l’occhio bionico il coordinamento delle informazioni avviene tramite un microcomputer esterno al corpo umano, ma credete che ci sarebbero grandi problemi a integrare l'elaboratore nell’organismo, da qui a venti anni per esempio? Io immagino di no. Impiantato il microcomputer avremmo la possibilità di far vivere una buona qualità di vita a molti umani che oggi non vedono e/o non sentono, oppure che non percepiscono odori e/o sapori. Avremmo nella testa, noi umani quasi postumani, una serie di sensori in grado di garantirci ciò che la natura o il destino ci ha tolto; provate, perciò, a immaginare la possibilità d’integrare all’occhio bionico l’eventualità di far udire suoni. Ma non solo. Fin qui ho soltanto fatto riferimento a coloro che hanno disturbi più o meno gravi dei principali sensi, ma ho omesso di dirvi l’estrapolazione più fantastica: se ho un chip sul bulbo oculare e sul nervo uditivo, e anche un microcomputer dentro che mi coordina i sensi amplificati – e sia, facciamolo anche dotato di una piccola memoria interna... - posso fissare nella memoria ausiliaria un fotogramma o un piccolo filmato – attenzione, sarebbe proprio ciò che ho visto!! -

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