Da secoli, se non da millenni, gli studiosi si interrogano su una domanda che fino a oggi non ha mai trovato risposta: come fanno a sopravvivere gli scrittori italiani di fantascienza, visto quello che non guadagnano con la loro attività artistica? Questo crudo servizio fotogiornalistico, in esclusiva su Fantascienza.com e rigorosamente vietato ai minori, svela infine l’arcano!
Gli scrittori italiani di fantascienza, per tirare a campare e riuscire a produrre i loro grandi capolavori, fanno i minatori!!! In Valtrompia, dove ogni giorno, dall’alba al tramonto (dipende dai turni di lavoro), vanno a scavare per estrarre minerali che contengono ferro. Poi, pieni di empito artistico, tornano a casa a scrivere, con mani “nere di fumo, bianche d’amore”, come recita l’immortale capolavoro dei New Trolls, Miniera. Questa inedita e crudele sequenza fotografica vi rivela la nuda verità dei fatti.
Nella prima foto, mogi, a testa china come gli operai di Metropolis, ecco i nostri eroi minerario-fantascientifici in attesa di entrare in miniera. Notate l’abbattimento generale dell’umore: si sta per intraprendere un lavoro di quelli che spaccano la schiena! E anche altro. I minatori sono, da sinistra a destra: Paolo Aresi, Alessandro Vietti, Vittorio Curtoni, Enrica Zunic, Vittorio Catani, Lanfranco Fabriani. La seconda foto è stata scattata nella pausa per il pranzo, davanti alla statua di Santa Barbara, loro protettrice (ogni tanto salta in aria uno scrittore per l’esplosione prematura di un candelotto di dinamite, ma chi se ne accorge?). Vedete il sorriso ebete sulle loro labbra? È perché non hanno niente da mangiare, essendo del tutto privi dei soldi necessari per acquistare cibarie, come si vede benissimo, ma si rallegrano pensando a quello che scriveranno. Nella terza foto, la più angosciosa, ecco le drammatiche espressioni di Curtoni e Zunic alle prese con un diabolico aggeggio per perforare la roccia, il loro incubo quotidiano.
Salviamo dalla miniera gli autori italiani di fantascienza! Facciamo in modo che il loro inno non sia più la canzone di Domenico Modugno che inizia così:
S'alza 'u minaturi / Si alza il minatore
alla matina a li tri / la mattina alle tre
cu micci e bummi 'ncoddu / con micce e bombe in collo
va a fatiari... / va a faticare
Salviamo una specie in via d’estinzione.
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