Come?
Facendo dei pessimi film insipidi e senza capo né coda, ma anche in maniere più pratiche. E’ stato inventato per i Mormoni uno strumento chiamato masking che censura automaticamente le scene più violente e crude. Queste persone non vanno più al cinema. Affittano i Dvd, li mettono nel ‘masking’ che censura tutto quello che questa gente non vuole vedere. Noi registi ci siamo opposti, ma – sorpresa, sorpresa! – abbiamo perso la causa. Alla fine – sullo schermo – si vede una versione modificata del nostro lavoro. Un’assurdità e una vergogna, mentre qualcuno pensa di fare vendere questo strumento di censura nelle grandi catene come Blockbuster. E’ un po’ la metafora del nostro lavoro: un artista ha grandi difficoltà a fare in modo che il suo film non venga cambiato e trasformato. Quello che il pubblico vede è una versione sanitarizzata del nostro cinema.
Perché la gente dovrebbe pagare per autocensurarsi?
Perché l’idea in America oggi è che le persone devono controllare tutto e che l’arte è pericolosa. Del resto il cinema non è arte. L’arte è qualcosa di rassicurante come i quadri di quel pittore che dipinge casette rosa al tramonto con delle belle tendine alle finestre. Munch e il suo L’urlo rappresenta, invece, la contronatura. Questa gente vuole solo migliorare il nostro mondo. L’equazione è ‘se qualcosa è disturbante’ è anche sbagliata.
Come si arriva a tutto questo?
Con degli eufemismi: nessuno mi dice: “Nascondi il sangue”, ma mi scrivono un appunto che mi arriva tramite la loro segretaria con su scritto: “Abbassa il livello dell’intensità della scena…” Sono molto gentili e ti approcciano in maniera amichevole dicendoti: “Vogliamo solo aiutarti a fare il tuo cinema.” E’ una pazzia!Il nemico del cinema e del box office è la mancanza di originalità. L’amore dei soldi e non quello dei film è quello che sta facendo del male a tutta l’industria cinematografica.
E’ pessimista?
No, perché è proprio in momenti del genere che qualcuno fa una mossa coraggiosa ed originale in grado di cambiare la situazione. Certo oggi non è un momento facile per lavorare a Hollywood.
Nemmeno per Wes Craven?
Soprattutto per persone come Wes Craven…
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