Suor Angela le accarezzò il viso. - Dissolvi e Combina, ogni principio ha il suo contrario. La Sorellanza credette di aver vinto, quando sconfiggemmo l'Inquisizione. Ma la morte del nemico è un po' la nostra morte. Noi non esistiamo senza di loro, loro non esistono senza di noi. Bonifacio non poteva capirlo, impregnato di positivismo e attento all'opportunismo politico com'era. E' nel Cheroudek, nel limbo, se preferisci, che abbiamo evocato lo spirito dell'Antico Nemico. - lanciò uno sguardo all'orologio. I cristalli liquidi segnavano le 23:59:59 del Primo maggio 2068. Il corpo di Bonifacio Nono venne scosso da un brivido, e le labbra viola del pontefice balbettarono qualche frase smozzicata in latino. Angela venne pervasa da un brivido di piacere, così intenso da risvegliarle il desiderio sessuale che aveva dovuto mortificare per così tanti anni passati nel convento. Ora non doveva più fingere. Baciò con trasporto la fronte gelida del paziente, che la gratificò con un'occhiata ardente di odio.

Suor Angela gli mormorò all'orecchio: - Bentornato, carnefice nostro amatissimo! - poi si scosse, e ordinò alle sorelle di diramare il bollettino medico: Papa Bonifacio Nono, per grazia di Dio era fuori pericolo, la prognosi veniva sciolta.

Mentre le dita agili delle sorelle diramavano il bollettino alle agenzie stampa di tutto il mondo, si concesse un attimo di debolezza, e scoppiò a piangere per la contentezza. Dopo tanti anni era tornata la stagione dei gioiosi sabba e della antica scienza della natura. La resistenza era finalmente ricominciata.