"Benvenuti sulle pagine della nuova cyberzine di fantascienza". Era il novembre del 1994 quando Luigi Pachì scriveva queste parole. Non era la sua prima rivista "elettronica", ci aveva già provato qualche anno prima con una cosa su cassetta per ZX Spectrum (ve li ricordate, quei piccoli computerini neri?) chiamata Blade Run.
Tra il 1992 e il 1993 io e lui bazzicavampo per le bbs, i forum dell'epoca che non usavano internet (che era ancora agli albori) ma banche dati privati; Franco Forte e Franco Clun intanto organizzavano le prime edizioni dei Premi Alien e Lovecraft e pubblicavano la fanzine Terzo millennio.
Dopo l'estate del 1994 cominciammo a lavorare su questo progetto di rivista elettronica, che avrebbe dovuto essere distribuita sulle bbs. Usavamo un software oggi scomparso, Astound, una sorta di Powerpoint che creava file autoeseguibili per Mac e Windows. Le pagine contenevano poco testo ma erano molto colorate. Il primo numero della rivista, che allora si chiamava Delos Cyberzine per mettere in evidenza l'aspetto "elettronico", uscì verso la fine di novembre, datato dicembre 1994, e certamente non potevamo immaginare che quell'esperimento sarebbe durato così a lungo.
La fase sulle bbs durò diversi mesi. La rivista era distribuita su una decina di banche dati, e ogni volta che usciva un numero erano dolori, con i modem a 14.400, caricare il file da quasi un mega collegandosi con ogni singolo server, molte volte in telefonata interurbana. Ma dava soddisfazione: era letta e apprezzata dai tanti appassionati di fantascienza del mondo della telematica.
Merito anche della formula innovativa, fin dall'inizio molto diversa dalle riviste - amatoriali o professionali - pubblicate fino ad allora in Italia, che erano sempre in misura più o meno marcata riviste di letteratura con tutto quello che comporta. Delos era improntata all'informazione più che alla critica, dava spazio alle serie televisive, al cinema, proponendosi come un collegamento tra il vecchio fandom letterario e quello nuovo che stava cominciando a emergere, più legato a film e telefilm.
Tra i nostri "fan" c'era anche Marco Calvo, che allora curava una rubrica dedicata alla fantascienza sulla mitica rivista MC Microcomputer e collaborava con uno dei più grandi servizi online italiani, MC Link, che stava diventando un provider internet. Grazie a lui ottenemmo uno spazio sul sito web di MC Link, e dall'aprile del 1995 realizzammo la versione web di Delos. Era la prima rivista web in Italia.
Il mondo era piccolo. Nel senso che la rete era ancora una cosa per pochi, sconosciuta o un po' temuta alla gran parte della gente: Video On Line, che avrebbe dato il primo impulso alla diffusione di internet in Italia, iniziava a operare solo verso la metà di quell'anno.
Nel 1995 all'Italcon tenemmo una conferenza sulla fantascienza online e il pubblico in sala non superò le quattro persone: eppure, gli appassionati di fantascienza avrebbero dovuto essere interessati a un argomento così nuovo e puntato verso il futuro. A fine 1995, celebravamo i primi mille accessi sulla home page della rivista. A fine 2004 viaggiamo su una media di 8000 accessi al giorno.
Ma mese dopo mese Delos ha continuato a uscire, raccogliendo intorno a sé un gruppo di collaboratori straordinariamente validi e pieni di talento, e quasi senza accorgersene è diventata la rivista di fantascienza più importante dell'ultimo decennio del secolo. Ha vinto premi su premi, ha tenuto le fila di un mondo - quello degli appassionati di fantascienza - che si andava sfilacciando e disperdendo, e ha dato grandi contributi con speciali, saggi, rubriche che mese dopo mese accumulavano una ricchezza culturale incredibile, e con la narrativa. Un successo che venne evidenziato in modo spettacolare quando nel 1999 un volume contenente una selezione dei migliori racconti di Delos pubblicato da una piccolissima casa editrice, la Garden, faceva il botto in edicola vendendo oltre 15.000 copie.
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