- Non preoccupatevi, consigliere. - intervenne Arvadan - Vedrete che si troverà qualcosa. Il fatto che non accada assolutamente nulla non è mai stato un problema.
- Che significa? - chiese Bayta Rufirant, sempre più querula.
- Che significa cosa?
- La vostra affermazione. - insistette la donna, con aria inquisitoria - E' oscura. A cosa si riferisce?
Arvadan allargò la sua fusciacca. - Devo veramente spiegarvelo?
- Non è saggio che il sindaco di Terminus nasconda qualcosa ai membri del comitato. - protestò la Rufirant, minacciosa - Potremmo pensare che...
Preem Thoobing balzò in piedi. Per un attimo, nei suoi occhi grigi si accese un lampo di alterigia.
- Insinuate forse che il sindaco Arvadan si trovi sotto il controllo mentale della Seconda Fondazione? - esclamò. Poi, vedendo che nessuno badava a lui, ripiombò nella poltrona con sguardo torpido.
Arvadan scrollò nuovamente le spalle. - La vostra domanda è legittima, consigliere Rufirant. E' ingiusto nascondere a tutti voi le mie motivazioni. Ho detto ciò che ho detto per questa ragione...
Continuò a lungo. Poi tacque. Un brivido corse tra i presenti.
Compellor fu il primo a riprendersi. - Sindaco Arvadan... - disse.
- Sì?
- Perché ci avete fatto queste rivelazioni?
- Che intendete?
Compellor strinse le labbra. Doveva essere più diretto, meditò.
- Desidero sapere il perché delle vostre strabilianti, incredibili, eccitanti dichiarazioni. Ciò che avete detto, sindaco, è un gigantesco colpo di scena, una sconvolgente novità in mancanza della quale questa riunione sarebbe più soporifera di un film di Bergman interpretato da Marcel Marceau.
- E allora? Non ne siete lieto?
- Personalmente sì. - ammise Compellor - Mi domando soltanto perché trattiate così male i lettori, visto che verso di loro, in realtà, non avete detto assolutamente nulla.
- Non è colpa mia. - si scusò Arvadan - A volte credo che l'autore dei nostri testi sia una carogna malvagia.
- Ma, se lo è... - osservò Compellor, scegliendo con cura le parole - Perché lo avrebbe rivelato, adesso?
Arvadan si erse in tutta la sua statura, incenerendo i presenti con lo sguardo fiero che aveva pesantemente contribuito a farlo giungere alla sua carica. - E voi, perché lo avete chiesto, consigliere? Quali sono stati i motivi che vi hanno indotto a farlo?
Preem Thoobing si agitò sulla sua poltrona. - Insinuate forse che il consigliere Compellor si trovi sotto il controllo mentale della Seconda Fondazione? - esclamò vigorosamente, per poi addormentarsi contro lo schienale.
Bayta Rufirant incrociò amabilmente le mani sotto il mento. Era la mente più sottile del comitato, e ne era perfettamente consapevole.
- Dunque, signori... ricapitoliamo. Siamo i membri più influenti del Consiglio di Terminus; ci troviamo qui riuniti, come è nostra consuetudine e prerogativa, per assistere a una delle registrazioni segrete di Hari Seldon, che egli predispose separatamente da quelle ufficiali, per poi celarne l'esistenza. Nonostante il grande onore che ci accomuna, diffidiamo l'uno dell'altro, e giustamente, visti gli incalcolabili vantaggi che la visione dei messaggi segreti procurerebbe, se fosse uno solo a goderne... - la donna sorrise - Compellor mi è profondamente ostile, e del resto io lo disistimo come politico e come cittadino della Fondazione; Rufirant dubita della nostra indipendenza mentale, e in fondo anche della sua; il sindaco Arvadan, poi, volutamente inquieta tutti noi con le sue considerazioni ermetiche.
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