Il grande plot
Appurato che l'interesse degli autori, più che nella sceneggiatura del singolo episodio, spesso diluita in un ritmo da soap opera, sta invece nella grande trama che si sviluppa lungo l'intera miniserie, prendiamo in considerazione quest'ultima. Estendendosi in un arco di tempo che supera il mezzo secolo, il testimone dell'azione passa attraverso tre generazioni di altrettante famiglie, le cui storie convergeranno. Da un lato il già citato militare Owen Crawford e i suoi modi violenti e determinati, il figlio Eric e la nipote Mary, destinati al ruolo di cattivi, dall'altro l'ibrido Jacob Clarke e il pilota Russell Keys, dall'unione delle cui famiglie nascerà la piccola Allison, dotata di poteri straordinari. Da sottolineare è la cura per le psicologie dei personaggi, ben definiti i rapporti familiari, anche se più colorito, e spesso più interessante, il tratto con cui sono disegnati i "cattivi", a cominciare dallo scienziato Chet Wakeman, esterno agli alberi genealogici eppure importante anello della storia. Tutto tende allo scoprire perché gli alieni continuino a rapire la famiglia Keys, e successivamente perché contribuiscano alla nascita di Allison, a scapito spesso dello sviluppo di effettive sottotrame degne di questo nome. Gli ultimi tre episodi, il culmine, promettono lo svelamento dei misteri e la resa dei conti, ma mantengono solo in parte le aspettative. La spiegazione delle motivazioni degli alieni, fornita dallo stesso grigio in forma umana del pilot, quadra ma non sorprende: l'incontro con la donna umana avrebbe risvegliato in lui sensazioni perse nell'evoluzione, e da allora gli alieni avrebbero seguito passo passo la nascita della bambina che avrebbe avuto il meglio di entrambe le specie. Non si capisce perché allora si siano messi a rapire tutti gli altri, forse lo trovavano divertente.
Il quadro generale risulta così infine, a scapito delle apparenze iniziali, il dittico di routine caro a Spielberg "alieni buoni contro militari cattivi". Una delle puntate decisive ricalca l'ascesa al monte dell'appuntamento con gli alieni in Incontri Ravvicinati del terzo tipo, con i genitori di Allison che penetrano di soppiatto nell'area in cui i militari tentano di usare la piccola come esca per abbattere un disco volante. La famiglia riuscirà a fuggire, ma sarà braccata dall'esercito nelle prime sequenze veramente movimentate della miniserie. L'ultimo episodio culmina in un'epica molto americana, che riesce solo grazie a una regia sapiente a non sconfinare nel retorico a tutto tondo: ufologi e rapiti da tutta l'america convergono nella fattoria dove la piccola Allison e la sua famiglia si sono rifugiati per proteggerla dai militari. Ma la bambina, frutto decisivo di un esperimento durato cinquanta anni, è abbastanza saggia da rendersi conto che non c'è posto sulla Terra per il suo immenso potere, e accetta, in un tripudio di dischi volanti (leggi: effetti speciali) di andare via con gli alieni. Onorevole la scelta di rifiutare il lieto fine più consolatorio, nel quale Allison sarebbe rimasta con i genitori, ma niente mi toglie il sospetto che sia una semplice porta aperta per Taken 2, guarda caso attualmente in lavorazione.
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