- Ci sono dei tavoli liberi nella saletta interna - disse lei, complice. - E' subito qui dietro.
- Grazie - fece Byrne. Prese il vassoio e affrontò il suo destino
Sedette all'unico tavolo occupato.
La ragazza teneva gli occhi religiosamente abbassati sull'enorme bicchiere cilindrico e sorbiva il suo frappé con una lunga cannuccia decorata con una spirale biancorossa. Prese fiato, alzando le palpebre. E lo guardò, naturalmente - un'occhiata rapida e obliqua, ma non ostile. Byrne colse delle pupille dilatate; le iridi erano color zolfo.
- Penso - disse lui serio - di averti visto in una gelateria...
Breve contrazione dei muscoli facciali, e gli angoli della bocca scattarono all'insù. Quindi, era in grado di sorridere.
- A bere un lungo, freddo milk-shake... - completò la ragazza. - Appunto. Ma non credo di aver fatto dei segni d'invito, a nessuno.
- Era un'impressione - rispose Byrne.
- Va bene - acconsenti lei. Spinse da parte il bicchiere e intrecciò le mani sul tavolo. Era disposta a parlare. - Io sono Karen. E tu?
- David.
- Certo. Sicuro. David Jones.
- Byrne.
- Ah, capisco... E... suoni in un gruppo - con un leggero ghigno. - Chitarra e voce.
- Temo sia la verità. Non con i Ragni di Marte, comunque. Ci chiamiamo Talking Heads.
La ragazza scosse il capo. Mai sentiti nominare, era ovvio. Un tipino così... piuttosto "su", con il trucco di Cosmopolitan, e il resto. Segretaria... all'Ibm? All'American Express? Immaginò il suo appartamento. Elegante, nell'alto West Side, o a Staten Island. E lo scaffale dei dischi: Rumors, Hotel California, Atlantic Crossing... oltre a qualche Bowie prima maniera (Hunky? Dory? Ziggy?), impolverato e glorioso. La guardò un attimo, e vide che il ghigno era svanito.
- Sono... poco aggiornata sugli ultimi gruppi - disse lei. - C'è stato parecchio movimento di recente, no?, e non sono riuscita a seguire tutto quanto, come ai vecchi tempi. Il lavoro... - Alzò le spalle, con una punta di amarezza.
- Gli ultimi gruppi. - Come spiegarle che i T.H. rappresentavano qualcosa di diverso? Di originale? (lo dicevano tutti). Di radicalmente nuovo? (lo dicevano in troppi).Come descrivere la loro musica a chi non li aveva ancora ascoltati? E lo stile dei musicisti... Jerry per esempio: il cucciolo. Nelle sue mani la solista diventava un'arpa magica: ma poteva anche stridere come un vecchio tram sulle rotaie... o cigolare come un cardine arrugginito.
Chris? Lo guardavi toccare l'orlo dei cembali in punto di bacchetta, e pareva sfiorasse le ali a un angelo. Però, attenzione: un istante più tardi s'impennava, imbizzarrito, vibrando colpi da togliere il respiro.
E Martina... lo stantuffo propulsore. Impeccabile, precisa... Era lei a spingere il suono T.H. in avanti, fino al margine estremo e anche più in là.
- David?
- Sì?
- Pensate di fare un album?
Byrne tenne un grumo di gelato sulla punta della lingua; sapeva di latte in polvere, era molle e dolciastro.
- Oh - rispose - ne abbiamo inciso uno l'anno scorso. Il primo.
- E' andato bene? - chiese Karen, con educazione.
- Oh, meglio di quanto sperassimo - rispose. - Ha venduto parecchio, tutto considerato...
- Bene... e avete un secondo album in cantiere?
Byrne strinse le labbra.
- Dovrebbe uscire in autunno - disse.
Fantastico, signori. Assolutamente fantastico. Il leader delle Teste Parlanti rilascia una dichiarazione non autorizzata. Come pensi la prenderebbero, alla Sire? All'ufficio stampa, o alle P.R.? E i ragazzi? Sarebbe meno dura, per loro, se lo venissero a sapere? Eh?
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