Sembra che col passare degli anni i film diretti da Mel Gibson tra una preghiera e l'altra stanno diventando anno dopo anno sempre più violenti. Chi ha visto Braveheart sa di cosa stiamo parlando. Ma cosa rode quest'uomo? Il regista Franco Zeffirelli, che ha diretto Gibson in Hamlet, il 26 febbraio 2004 ha scritto una lettera al Corriere della Sera il cui contenuto rivela un aspetto della personalità dell'attore chiaramente non molto pubblicizzato. Nella lettera si ricostruisce un avvenimento accaduto durante le riprese di una sequenza violentissima di tale film, nel quale Gibson era, appunto, Amleto. Al termine del ciak il regista grida stop! e la ripresa è da considerarsi completata. Prosegue Zeffirelli nel rievocare l'avvenimento: "Ian Holm (l'attore che era morto nella scena) ha gli occhi sbarrati come quelli di qualcuno la cui vita improvvisamente si spegne. Mel, perfettamente calmo sta ora con me dietro la macchina da presa ad osservare questo impressionante primo piano. Si avvicina ad Holm, gli si inginocchia accanto e quasi gli sussurra: "un animale ferito a morte non resta con lo sguardo fisso, ma rotea gli occhi negli ultimi spasimi, prima insieme e poi in direzioni opposte... come uno strabico. Fa quasi ridere." Holm è stato ad ascoltarlo, e poi gli dice, "e tu come lo sai?" Mel Gibson sorride e dice: "Ne ho visti morire tanti. Gli occhi sono gli ultimi a fermarsi, subito dopo il cuore, pochi secondi." Holm ripete la sua domanda: "Ma tu cosa ne sai?" E Gibson risponde, stringendosi nelle spalle: "Quando posso, per rilassarmi, vado nei miei allevamenti e ne ammazzo tanti di vitelli nei giorni della mattanza." Restammo impietriti, ma Mel continuò perfettamente a suo agio: "Ma con le pistole quelle bestie muoiono troppo in fretta. Si capisce meglio quello che gli succede attraverso gli occhi dei vitelli quando li sgozziamo".
Ci asteniamo da ogni commento, ricordando però che Zeffirelli stesso è notoriamente molto cattolico per cui è da escludere che volesse in qualche modo mettere in cattiva luce Mel Gibson, che stima come attore e col quale evidentemente condivide il credo religioso.
Questi passatempi di Gibson comunque si inquadrano in qualche modo con il clima di ossessiva violenza che caratterizza il film, dove si toccano vertici di sadismo mai visti prima. L'uomo al centro di questa vicenda viene sottoposto a una tale, oltraggiosa, ributtante sequenza di violenze tutte seguite con morbosa attenzione dall'occhio del regista: schiaffeggiato, preso a pugni, a sassate, frustrato, punto, scorticato, malmenato, tagliato, bastonato, trafitto. Le 39 frustrate inflitte secondo la tradizione durante la flagellazione sono diventate un centinaio. Alla fine del film sembra di aver di fronte più un hamburger che un uomo. Un supplizio per gli spettatori, sebbene qualcuno sarà probabilmente caduto vittima di estasi religiosa. In tutto questo lento processo la violenza è viscerale, cruda, insistita, intollerabile. Tuttavia il film è uscito in Italia senza alcun divieto. Nessuna associazione di area cattolica per la protezione dei minori nei confronti della violenza ha avuto niente da ridire. Critici che in passato si sono scagliati contro le scene violente dei film horror hanno al massimo espresso il loro fastidio per certe scene, ma hanno salvato il film e il suo messaggio. Già, il messaggio del film. Sulla natura di quest'uomo certamente non comune il film dice poco o niente. Dal canto suo Cavieziel è troppo impegnato a farsi malmenare, cadere e arrancare per aver il tempo di recitare e per la maggior parte le sue espressioni sono sepolte da una maschera di sangue. Esprime dolore e sofferenza, niente altro. Chi ci fosse veramente dietro questa maschera, quale esperienza di vita non è dato sapere. Ammesso che fosse veramente il figlio del Creatore, o tutt'uno con Egli secondo la tradizione dell'uno e trino, niente è dato di capire di cosa abbia contato per Lui questa esperienza tra noi mortali. Nessun approfondimento è dato alla sua vita terrena, se non quello legato alla sofferenza.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID