Kill Bill Volume 2 segna la fine delle avventure della sposa interpretata da Uma Thurman iniziate con successo lo scorso ottobre con la prima pellicola diretta da Quentin Tarantino. In questa seconda parte, hanno decisamente più spazio i due nemici maschi sulla lista della vendicatrice armata di katana: Budd interpretato da Michael Madsen e Bill che ha il volto e il carisma di David Carradine. Mentre i primo aveva già lavorato con Tarantino in Le iene, l'altro è un veterano del cinema americano. Interprete di film come Mean Streets di Martin Scorsese e Il lungo addio di Robert Altman, Carradine è il figlio maggiore del leggendario attore John Carradine, capostipite di una famiglia di attori che comprende i fratelli Keith, Robert, e Michael nonché la figlia di David, Kansas, e le nipoti Ever Carradine e Martha Plimpton. Ha interpretato la famosa serie televisiva Kung Fu, originariamente ideata da e per Bruce Lee, che fece di Carradine una superstar nei successivi tre anni, fino al momento in cui abbandonò la serie per dedicarsi al cinema.
Cosa avete pensato quando avete scoperto che Kill Bill sarebbe stato diviso in due film?
David Carradine - L'ho scoperto l'ultimo giorno delle riprese. Ho incontrato Quentin al parcheggio e stava saltellando tutto felice, dopo che il capo della Miramax Harvey Weinstein gli aveva dato la notizia. La sua felicità era enorme, perché nessuno pensava davvero che Kill Bill avrebbe potuto essere proposto al pubblico come un film da tre ore e mezza. Anche io ero molto eccitato al riguardo. Avevo molta fiducia nel genio e nel talento di Quentin, e mi sembrava un'ottima opportunità per lui. Nutro la massima stima per lui: se mi dicesse di buttarmi giù da una scogliera lo farei.
Michael Madsen - Non so se Quentin, la prima volta che gli era stato detto di dividere il film in due, fosse così contento. Sapeva bene che un film solo lo avrebbe obbligato a tagliare moltissime scene. E verosimilmente sarebbero state quelle con me dentro: quindi, siccome non mi va di 'competere con la porta', ecco che sono stato felice anche io di questa decisione. Ad ogni modo sarebbe stato triste buttare tanto buon materiale. Il mio unico problema era che la seconda parte uscisse ad una distanza temporale eccessiva rispetto la prima.
Non vi sembra che - alla fine - i film siano diversi come mood emotivo?
David Carradine - Sinceramente li considero un film solo e spero che questo sia la valutazione dell'Academy per gli Oscar. Insieme, i due episodi fanno di Kill Bill un film epico e straordinario. Del resto non credo sia giusto fare paragoni tra il primo e il secondo episodio. Si tratta di un lento fluire di emozioni dall'azione fino ad un elemento più personale.
Cosa pensate del talento di Tarantino?
David Carradine - Quentin è una persona straordinaria. Vuole essere contento e desidera che le persone che lavorano con lui siano altrettanto felici. Riesce a costruire un'atmosfera molto forte al punto che quando mi sono ferito durante una scena, ho cercato di mantenere il senso di dolore dentro di me, per dare il meglio. Ho amato ogni minuto del lavoro con lui, perché Quentin è un regista che non alza mai la voce e se anche litiga con te, ti richiama dopo qualche ora per fare pace. Anche se si arrabbia, cerca di trasformare tutto in uno scherzo. Lavora con grande energia che ti comunica in ogni minuto. E' un perfezionista, questo sì, ma mi sono sentito molto a mio agio, perché lo sono anche io. Anche se un ciak era perfetto, voleva rifarlo almeno un'altra volta ancora urlando: "Lo rifacciamo, perché ci piace fare dei film!" E' una persona di grande dignità. Nonostante ci abbia messo sette anni per realizzare la sceneggiatura, Quentin non ha mai smesso di scrivere anche durante le riprese. Bastava leggere il copione di Kill Bill per rendersi conto di qualcosa di decisamente speciale. Sono stato contento di lavorare con lui, perché dopo settimane che eravamo indietro con le riprese è stato un piacere stare ancora con lui...
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