E:d:e:n: la scheda
Titolo del film: E:d:e:n
Casa di produzione: FastAndForward
Finanziatori: Fabio Resinaro, Fabio Guaglione
Regista: Fabio Resinaro, Fabio Guaglione
Produttore: Fabio Resinaro, Fabio Guaglione
Soggetto e sceneggiatura: Fabio Resinaro, Fabio Guaglione
Cast: Fabrizio Viganò, Camilla Frontini, Domagoj Mazuran, Angelo D'Agostino
Musica: Andrea Bonini, Fabio Resinaro, Miko Cantù
Effetti speciali: FastandForward, Logic Image, Ascari
Durata del film: 14 minuti circa
Numero di persone impegnate nel progetto: 44
Durata del lavoro delle riprese: 50 ore
Durata del lavoro della postproduzione: 5 mesi
Caratteristiche macchine da presa: Cinepresa Arriflex III
Software di montaggio: Avid
Altri software utilizzati: Maya 4.5, Combustion 2.0, Softimage Xsi, Renderman, Cinegy
Piattaforma: Windows
Film precedentemente realizzati: Ti chiamo io (cortometraggio vincitore del Film Race 2003, distribuito in dvd da Medusa Home Video)
Distribuzione prevista: festival, in trattativa con canali via satellite e per la distribuzione in dvd
Uscita prevista: ancora in trattativa.
Per prima cosa potete darci un'idea della trama del film?
E:d:e:n si apre con la storia in medias res, durante un concitato ammutinamento nella plancia di un'astronave. Attraverso i dialoghi concitati dei personaggi, ricostruiamo ciò che sta succedendo. L'umanità ha depredato le risorse naturali del pianeta, ha violentato l'ecosistema; la sopravvivenza della specie è a rischio. Una spedizione alla ricerca di un nuovo pianeta in cui insediarsi è in viaggio da anni, e il viaggio sta giungendo al suo drammatico epilogo. L'equipaggio localizza un nuovo pianeta abitabile, ma purtroppo già abitato da una razza aliena. Il capitano dell'equipaggio è deciso ad eliminare la razza del nuovo pianeta, considerandolo un prezzo da pagare in nome dell'istinto di conservazione, contro la volontà di alcuni soldati. Il countdown è partito, un'arma in grado di sterminare la razza aliena è puntata sul pianeta, l'insubordinazione è in atto... La tensione crescerà fino all'esplosivo finale, di cui ovviamente non vi diremo nulla. Saremmo dei pazzi.
Com'è nato questo progetto? Con quali motivazioni e da quale spunto?
Questo progetto è nato dalla volontà di creare qualcosa di nuovo. Volevamo dimostrare che è possibile creare un prodotto science fiction di un certo livello anche in Italia, senza spendere centinai di milioni di dollari. Volevamo cimentarci in un progetto che ci facesse crescere come registi (da qui la scelta di realizzare un'opera tanto audace in 35mm). Ma sopratutto volevamo raccontare questa storia. Riteniamo che E:d:e:n abbia qualcosina di nuovo da dire sul panorama della fantascienza, che sia l'inizio di un nuovo interessante approccio al genere. Una volta visto E:d:e:n, e conosciuto il suo finale, capirete a cosa ci stiamo riferendo.
Potete raccontarci brevemente quali sono state le varie fasi della lavorazione?
E:d:e:n è un cortometraggio, ma è stato fin dall'inizio "affrontato" come un film, per la precisione, quattordici minuti di un film. Per cui le fasi della lavorazione sono state esattamente le stesse a cui si va incontro nella produzione di un lungometraggio. Stesura della sceneggiatura, preproduzione, storyboard & artworks, casting, costruzione scenografie, shooting, editing, postproduzione 3d, composizione e incisione colonna sonora, compositing, color correction, finalizzazione, eccetera, eccetera... Un lungo cammino reso impervio dalle difficoltà tipiche di un'autoproduzione.
Quali sono stati i problemi più difficili da superare?
Be', il viaggio che ci ha portato all'E:d:e:n è stato pieno di ostacoli di fronte a cui, per fortuna, non ci siamo mai arresi. Essendo un progetto così atipico e ambizioso per il nostro paese, ci siamo trovati spesso e malvolentieri di fronte a strutture e operatori impreparati alle nostre richieste. E' stato un progetto difficile da realizzare dall'inizio alla fine: dal "no" di tutti i potenziali produttori e tutti i potenziali finanziatori perché "non riuscirete mai a girare questa cosa", ai veri e propri casini di coordinazione e compatibilità di supporti tecnologici. La difficoltà più grande forse è stata gestire il rapporto interpersonale con molti "collaboratori" infastiditi dalla nostra tenera età.
Fino a che punto sono importanti gli effetti speciali nel vostro progetto?
Ci piace utilizzare gli sfx solo se sono di supporto ad un solido script, se aiutano ad emozionare, se contribuiscono a creare un'immagine suggestiva, poetica. Aborriamo l'uso fine a sè stesso degli effetti speciali che si fa ormai da anni. Il risultato di questa insistenza della spettacolarità senza una buona trama che faccia da impianto è un'involuzione del cinema di fantascienza, che ha iniziato a proporci blockbuster su blockbuster che rimangono nella nostra memoria per non più di qualche secondo, salvo rare eccezioni. A noi piace semplicemente raccontare buone storie, laddove la natura non ci permette di arrivare, utilizziamo gli effetti speciali. Per cui, per girare una sparatoria in assenza di gravità, ad esempio, siamo dovuti ricorrere quà e là all'integrazione con la CG. A livello di marketing invece gli effetti speciali sono stati innegabilmente molto importanti, nel senso che E:d:e:n sta sollevando un polverone in quanto non esiste un prodotto di questo tipo realizzato in Italia. Quando ci siamo messi in testa di realizzare E:d:e:n, sapevamo che avrebbe fatto parlare di noi.
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