Space Off: la scheda
Titolo del film: Space Off
Casa di produzione: 21st Century Design & Frame by Frame
Regista: Tino Franco
Produttore: Tino Franco, Cristina Croce, Davide Luchetti
Soggetto: Tino Franco & Tommaso Ragnisco
Sceneggiatura: Tino Franco & Leonardo Fasoli
Cast:
Captain Thomas Lockyer: Adrian Mc Court
News Woman: Jennifer Allen
Dr. Stanley Hoffman: Bruce McGuire
Antony Larrinaga: Eric Bassanesi
Edward Spark: Rob Allyn
Susan Ray: Denise Mc Nee
Lenny: Francesco Ramon Franco
Narrator: Ken Belton
Musica: Giovanni Luisi
Effetti speciali: Tommaso Ragnisco, Marco Flore
Durata del film: 21 minuti
Numero di persone impegnate nel progetto: 50
Durata del lavoro delle riprese: 14 giorni
Durata del lavoro della postproduzione: 40 giorni
Costo totale: 300.000,00 euro (consuntivo virtuale)
Caratteristiche macchine da presa: Digibeta Sony Dvw - 709 Wsp
Software di montaggio: AVID
Altri software utilizzati: Digital Studio Suite - Discreet, Adobe - After Effects, Rinoceros, 3d Studio - Max, 3d Softimage, Flame - Discreet, Avid Pro-Tools
Piattaforma: Mac/Windows
Film precedentemente realizzati: opera prima
Distribuzione prevista: da dicembre in DVD presso tutti i negozi Star Shop
Uscita prevista: in DVD da dicembre 2003
Sito: www.spaceoff.it
Per prima cosa puoi darci un'idea della trama del film?
Futuro prossimo venturo: l'uomo sta per arrivare sul Pianeta Rosso.
Global Television Network, una grande rete televisiva, ha messo in piedi il solito programma di informazione-intrattenimento sull'evento: News on Mars. Da una settimana però dell'astronave Centauro e del suo equipaggio non si sa più nulla.
La giornalista su questo silenzio monta un "caso".
Cosa vedremo? Saranno ancora in vita gli uomini dell'equipaggio? Cosa è successo?
Ed ecco che il collegamento arriva: il comandante annuncia una scoperta scientifica rivoluzionaria, ma per la giornalista questa notizia non è abbastanza sensazionale..
Sensazionalismo, vanità e rumore televisivo si scontrano con rigore scientifico, silenzio, sospensione nello spazio: Space Off pone l'accento con ironia e un tocco di malizia sul bisogno di notizie senza filtro.
Lo Spazio è in onda in un film di fantascienza che fa il verso alle immagini dell'allunaggio del '69. Atterrare su Marte significa già una grande conquista, perché non sentirsi appagati?
Informazione o speculazione?
Com'è nato questo progetto?
Con Tommaso Ragnisco, production designer e art director effects del film erano anni che sognavamo di fare un film di fantascienza, ma non solo, immaginavamo astronavi e missioni spaziali, volevamo fare proprio una space opera!
Con Tommaso mi lega un'amicizia antica e una passione per un cinema visionario che fino allora si era espressa in produzioni di cortometraggi di amici; eravamo arrivati al 2001, anno quanto mai simbolico, e volevamo assolutamente rendere un piccolo omaggio personale al nostro film preferito Odissea nello Spazio appunto, film che per differenti ragioni ha segnato la nostra crescita sia personale che artistica.
Ispirati dagli insegnamenti kubrickiani di non dare nulla per scontato e di percorrere strade non ancora battute abbiamo cercato un punto di vista nuovo restando nel genere della fantascienza e coscienti di fare i conti con l'auto-produzione.
Tommaso mi fece vedere un libro di fotografie che documentava le missioni Apollo sulla Luna e io immaginai una diretta televisiva dallo spazio.
Il presupposto era che se nel futuro saremo in grado di seguire con le telecamere "in diretta" una astronave in orbita attorno a Marte, di vivere con gli astronauti, di essere partecipi delle prossime conquiste dell'uomo; questo poteva essere un interessante scenario per realizzare un film che guardasse con occhi diversi al lavoro dei media.
Per riflettere con una sorta di "Reality Show nello Spazio" del futuro, sui programmi di molta televisione di oggi pensati per stimolare le nostre debolezze voyeristiche, un film per denunciare i programmi che spiano la vita con telecamere nascoste dietro vetri offuscati e ci restituiscono una realta' costruita.
Coerenti al linguaggio delle "dirette" televisive, le immagini dell'astronave in missione verso Marte dovevano avere un taglio documentaristico.
Al contrario di tutti i film di fantascienza realizzati fino allora, l'astronave di Space Off non doveva essere ripresa in maniera "spettacolare", ma tutte le sue inquadrature dovevano essere fatte come da telecamere di controllo interne ed esterne, in modo che tutto avesse un sapore realistico.
Ed in fin dei conti è questo ci ha convinto a realizzare questo film: bisognava semplicemente creare un immagine spaziale "sporca" come quando alla televisione vediamo i veri collegamenti dallo spazio; e questo potevamo realizzarlo anche con i nostri mezzi limitati.
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