Come ha avuto l'idea di scrivere Io sono leggenda e Tre millimetri al giorno?

Da ragazzino andai a vedere Dracula con Bela Lugosi e, a dispetto della mia giovane età, mi venne l'ispirazione. Passarono diversi anni prima che io mi mettessi a scrivere ma l'idea di base era questa: se un vampiro fa così paura, cosa succederebbe se tutta l'umanità fosse fatta di vampiri, ad eccezione di un uomo? L'idea mi venne da quel film e da quella considerazione. Devo dire che i film mi hanno ispirato moltissime volte. Una volta andai a vedere uan pellicola di cui ora mi sfugge il titolo. Ricordo solo che vi recitavano Ray Milland ed Aldo Ray. Ad un certo punto del film, Ray Milland se ne andava stizzito, prendeva il suo cappello e se lo metteva in testa ma era il cappello di Ray ed era talmente grande da scendergli fin sotto gli orecchi. Al che mi sono domandato: e se un uomo si infilasse un cappello che E' certo sia il suo e gli succedesse comunque una cosa del genere, rendendosi conto di essere diventato più piccolo? Ecco da dove ho preso l'ispirazione per Tre millimetri all giorno.

E' d'accordo sul fatto che La notte dei morti viventi di George Romero si avvicina maggiormente alle atmosfere di Io sono leggenda di quanto facciano L'ultimo uomo sulla terra di Umberto Ragona (sceneggiato da lei stesso) e 1975 Occhi bianchi sul Pianeta Terra con Charlton Heston?

Assolutamente sì. Per un certo periodo di tempo, lavorai come consulente creativo per la Disney e mi capitò di incontrare Romero. In passato mi era venuta un'idea che mi era parsa gli potesse interessare. Quando mi vide, alzò le mani come se io fossi sul punto di menarlo e disse: "Spiacente, la sua idea non ha fatto soldi!". Certo che ho visto quel film in televisione e mi sono detto: "Non sapevo avessero girato Io sono leggenda...

Divertente...

L'ha definito un omaggio, che in pratica significa che non ha dovuto darmi un soldo per realizzarlo!

Ma almeno E' stato carino, vero?

Sì, E' una persona estremamente simpatica.

E' vero che la storia da lei scennegiata per Duel E' ispirata a un episodio vero della sua vita?

Sì, E' vero. Avevo un amico scrittore, ora scomparso, che si chiamava Jerry Sohl. Era uno scrittore di fantascienza. Una volta andammo a giocare a golf in un posto chiamato Elkon's Ranch, oltre Moore Park. Interrompemmo la partita per pranzare sul posto e fu allora che venimmo a sapere che il Presidente Kennedy era stato assassinato. La notizia ci sconvolse e non riuscimmo a mangiare niente e certo non concludemmo la partita. Salimmo in macchina e iniziammo a percorre questa strada tortuosa che passava per un canyon quand'ecco che un enorme camion iniziò a tallonarci, facendosi sempre più minaccioso. Per cui Jerry dovette accelerare e andare sempre più veloce. Insomma, per farla breve finimmo fuori strada e così facemmo testa coda, in una nuvola di polvere, e il camion ci sfrecciò accanto come se niente fosse. Naturalmente noi eravamo sotto shock. La cosa buffa, ancor oggi, E' ammettere che, una volta passato lo spavento iniziale, lo scrittore che E' in me prese il sopravvento. Fu come se una parte del mio cervello non tenesse conto dello spavento e dicesse: "Questa sì che sarebbe una bella storia!" Così mi sono annotato alcune delle sensazioni provate, sensazioni che avrebbero rappresentato l'idea di base della storia. In realtà passò una decina d'anni prima che io scrivessi quella storia ma E' così che ebbi l'ispirazione. Se non sbaglio una volta l'ho incontrato, Steven Spielberg, nel corso delle riprese. In particolare nel corso delle riprese della scena del bar. Era tutto talmente realistico che ero convinto quel bar fosse davvero aperto! Non mi accorsi neppure che tutte le persone che stavano nel bar erano degli attori! Spielberg fece un ottimo lavoro e quel film lo lanciò alla grande. Pare abbia dichiarato che prima di fare un film lui si va sempre a riguardare Duel. Per esempio, realizzò Lo Squalo come se fosse un "duello" con lo squalo, appunto.