Lei ha influenzato due generazioni di lettori con le sue storie fantasy, horror, e western. Cosa pensa del mercato americano contemporaneo, per quel che riguarda i libri di fiction? Pensa che ci sia ancora spazio per la creatività oppure E' convinto del contrario?
Il settore editoriale si E' drammaticamente deteriorato perché i grandi editori non pensano ad altro che ad individuare un nuovo bestseller. Da questo punto di vista non ci sono differenze rispetto al settore cinematografico. L'industria cinematografica E' solo interessata a produrre cose che rendano un sacco di soldi. Ecco perché Stephen King ha tanto successo. Praticamente tutto quello che scrive diventa un bestseller. La stessa cosa vale per Dean Koontz e Peter Straub. I loro romanzi diventano automaticamente dei bestseller.
Cosa aveva in mente quando ha iniziato a scrivere.
Non saprei. Posso solo dire che sentivo come una compulsione a raccontare delle storie e, una volta finito il college, quando mi misi a scrivere iniziai dalla fantascienza. Non dimentichiamo che la fantasy e la fantascienza erano un settore molto vasto con una settantina di riviste di vario tipo sulle quali avevi la possibilità di esprimerti e che oltre ad essere una persona creativa all'epoca io ero anche una persona molto pratica. Ecco perché ho subito concentrato i miei sforzi su quel mercato. Ma va anche detto che io ho sempre avuto un interesse vero per la fantasy, fin da quando ero bambino. Non posso dire altrettanto per la fantascienza.
Quali sono i suoi autori preferiti, quelli che l'hanno presumibilmente influenzata?
E' ovvio che quando io e i miei coetanei ci siamo messi a scrivere per la prima volta, Ray Bradbury ha esercitato su tutti una grande influenza. Abbiamo tutti provato a scrivere come lui e nessuno di noi ci E' riuscito, cosa che ci ha spinti a sviluppare il nostro stile personale. Ci sono diversi scrittori di fantascienza, fantasy e di altri generi che mi hanno colpito. Per esempio c'E' uno scrittore olandese che ha scritto cose come "The four poster" e altri meravigliosi romanzi che io adoro... Come si chiama? Me ne sfugge il nome... E' da un po' di tempo che non leggo narrativa. Oggigiorno quando leggo preferisco leggere libri di politica, di metafisica, saggi, insomma qualunque cosa.
A lei si deve un adattamento televisivo di Cronache marziane di Bradbury. Che cosa può dirci a tal proposito?
Alcune cose non erano male ma nel complesso non posso dire di ritenermi soddisfatto. A Ray non E' piaciuto granché ed io lo capisco: alcune scene erano fantastiche ma nel complesso credo che non sia stato un progetto molto riuscito. E mi E' dispiaciuto molto che Bradbury non ne sia rimasto soddisfatto perché davvero avrei voluto farlo contento più di ogni altra cosa. Ecco perché sono stato molto fedele alla sua storia, non ho concesso nulla all'improvvisazione.
Che cosa l'ha spinta alla decisione di scrivere dei noir nella prima fase della sua carriera? E come ha scoperto il mercato del fantasy?
Beh, E' tutta la vita che leggo libri fantasy! Da quando ero un bambino, ho sempre letto quegli enormi libri di favole: il libro verde, il libro giallo..., enormi antologie di fiabe. Le ho lette tutte e naturalmente ho anche letto i libri di uno scrittore, che non credo sia più in vita, che si chiamava Kenneth Roberts, che ha scritto un lungo romanzo storico, Passaggio a Nord-Ovest e altri romanzi ancora dedicati alla Frontiera. Li ho letti tutti. Insomma, il romanzo storico e avventuroso mi E' sempre piaciuto come pure il genere fantasy. Come ti ho già detto, il discorso E' diverso per la fantascienza: mi ci sono trovato coinvolto perché era molto in voga quando ho iniziato a scrivere e siccome sono sempre stato una persona pratica ho scelto di cimentarmi con quel genere. Con il tempo, ho subito una sorta di trasformazione spontanea ed ho in qualche maniera amalgamato i diversi genere in base alle mie inclinazioni personali.
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