Marte nella nostra vita quotidiana

Per strano che possa sembrare, il pianeta Marte è stato ed è tuttora presente spesso anche nel nostro quotidiano. Infatti esso, nel tempo, è venuto a caricarsi di una serie di singolari significati e figure. A partire dallo stesso concetto di "alieno": che, specie negli anni '50, sovente si identificava direttamente con "marziano". Marte e i suoi abitanti hanno anche segnato una data miliare nella storia della radiofonia e dei mass media: è notissima infatti la "notte dei Marziani" del regista Orson Welles, nel 1938: a dimostrazione del potere di coinvolgimento e di "costruzione della realtà" dei media. Come si sa, in quella circostanza Welles diede alcuni annunci (falsi, ovviamente) di astronavi che stavano atterrando e invadendo gli Stati Uniti, ispirandosi alla Guerra di mondi del suo quasi omonimo Wells. Doveva essere uno scherzo, rischiò di trasformarsi in tragedia: molti considerarono autentiche le notizie, migliaia di persone si riversarono nelle strade cercando la fuga, vi furono tumulti, traffico congestionato, incidenti.

I '50 furono gli anni della Guerra fredda tra i due blocchi contrapposti (Oriente e Occidente): pertanto i perfidi Marziani invasori (si veda il citato film La guerra dei mondi di Byron Haskin), in quanto "nemico assoluto", divenivano anche una trasparente allegoria del "pericolo rosso", cioè dei comunisti, del timore di un'espansione dell'Urss verso l'Occidente.

Per il resto, la gente è stata sempre propensa a credere che gli asini volino e che... esistano i Marziani. Nel 1900, nell'enfasi del nuovo secolo tecnologico alle porte, a Parigi fu offerto un premio di 100 mila franchi per un primo contatto con extraterrestri. Marte tuttavia venne escluso dalla gara, perché la giuria ritenne che comunicare con Marte sarebbe potuto rivelarsi... troppo facile! (Era ancora recente la questione dei Canali; inoltre a quell'epoca si ipotizzavano comunicazioni tra pianeti con immense pire di fuoco costituite da alberi e riunite a formare segni che, di notte, fossero distinguibili via telescopio, a distanze interplanetarie).

Per chiudere, notiamo ancora che il termine "marziano" è entrato nell'uso corrente in vari altri modi. Marziano è chi appare, o si sente, estraneo in un dato contesto. La parola è spesso anche sinonimo di "incomprensibile". E quando si cerca di esaminare fatti e persone con uno sguardo il più possibile distaccato, vergine, non si parla anche di "osservare con l'occhio del marziano"?

Resta la questione della reale possibilità di colonizzare Marte. Non sappiamo se ciò sarà fattibile; nel 2003 Marte è giunto a soli 55 milioni di km. dalla Terra, ciò che non accadeva da 70 mila anni, eppure si direbbe che stavolta in pochissimi si siano accorti dell'inquietante "occhio rosso" che ci fissava nella notte (forse gli sguardi della gente oggi sono rivolti verso il basso, magari su una console?) Comunque la colonizzazione umana pare sia questione di decenni, forse nel 2030; ma ci sono grossi problemi da risolvere: i tempi del viaggio di andata, il ritorno (una missione durerebbe non meno di tre anni); il caso di malattie o incidenti senza la possibilità di soccorrere validamente gli astronauti; l'acqua: impossibile portarsi appresso una scorta adeguata (a meno che non se ne trovi lassù, come paiono indicare alcuni recenti indizi); poi le radiazioni: stare in superficie senza adeguata protezione equivarrebbe, per gli astronauti, a sopportare una ventina di radiografie giornaliere...

Certo è, per contro, che Marte ha già "colonizzato" noi, la nostra fantasia. Questo pianeta è diverso dalla Terra ma forse addomesticabile; un "doppio" simile a un miraggio e sulla cui superficie forse un domani si potrebbe tentare la costruzione di una società umana su basi più "pulite". Anche perché, letteralmente, non è inquinato (almeno finché non dovessimo inquinarlo noialtri). Marte è il mistero dietro l'angolo, l'unica vera "nuova frontiera" rimastaci dopo aver esplorato la Terra e averla ridotta a villaggio globale chiassoso, litigioso e mefitico; Marte forse è la prossima stella nella bandiera degli States, o una terra franca (una Terra franca) buona per tutti; è il territorio adiacente a casa nostra ancora ricco di pericoli, fascino, misteri... Insomma: su di esso si gioca ancora una bella fetta del nostro immaginario, che tanta gente ha fatto sognare e tanta ne farà sognare ancora.

Mars, I love you!