Nuove star
Insomma, nonostante la familiarità con il Pianeta Rosso che ci viene incoraggiata sempre di più dalle immagini della TV, dei giornali e dei siti Internet, Marte non sembra volerne sapere di smetterla di suscitarci interrogativi, anche solo per gioco, incarnando alla perfezione il paradigma del progresso della conoscenza secondo cui, per una domanda che trova risposta, cento altre nuove ne vengono fuori. Per questo, in fin dei conti, il mito di Marte non è morto, come dicono alcuni, ma è soltanto cambiato e si è adattato ai tempi. Non si nutre più di canali, omini verdi e grandi distese di vegetazione, ma di sabbia sterminata, panorami mozzafiato e rover un po' rigidi e allampanati come strani struzzi meccanici.
Ancora almeno fino ad aprile inoltrato Spirit e Opportunity percorreranno in media un centinaio di metri al giorno e invieranno sulla Terra le loro osservazioni, giacché è previsto che la missione duri 90 sol, ovvero 90 giorni marziani, che corrispondono a circa 92 giorni terrestri. Ma niente vieta che le due missioni possano andare oltre, se il funzionamento dei due rover lo consentirà. Nel frattempo c'è da scommettere che ancora per un po' i media seguiranno con un entusiasmo degno della cronaca rosa le imprese di questa nuova coppia di personalità planetarie, dopodiché, come sempre succede, anche questa neo-mitologia logorerà la curiosità del pubblico e diventerà routine.
Così, come la Luna, il Pianeta Rosso rischierà di diventare un'altra sassaia, solo un po' più colorata, ma pur sempre una sassaia, e giornali e televisioni non si interesseranno più a lui. A meno che qualcuno non ci vada a giocare una partita di calcio, s'intende.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID