Ciclo di Eric Stark a parte, la Brackett utilizzerà Marte anche in altri romanzi: Shadow Over Mars 1944 (anche noto come The Nemesis from Terra, tit. it. ... E su Marte Dominerai, Libra, Bologna, 1978) e The Sword of Rhiannon (tit. it. La Spada di Rhiannon, in AA.VV. Millemondi Autunno 1995, Mondadori, Milano) del 1949.
Negli anni 50, Marte ormai logorato, la Brackett rivolse il suo interesse verso l'avventura galattica, con romanzi come: The Starmen (tit. it La legge dei Varrda, Millemondi Estate 2001, Mondadori Milano, 2001) del 1952 ma in cui si sente un affievolimento dell'ispirazione poetica, quasi che Marte fosse il vero oggetto del desiderio. Nel 1955 arriva però quello che molti considerano il suo romanzo migliore e una vera e propria pietra miliare della fantascienza, che abbiamo già trattato in una puntata di Tesori di Bancarella (www.delos.fantascienza.com/delos38/tesori.html). The Long Tomorrow (tit.it. Batorstown, la città proibita, Nord, Milano, 1999), un romanzo post-catastrofe nucleare. Nel romanzo ancora una volta si affacciano echi di decadenza rispetto a un passato di gloria, in un'ambientazione che risente molto dell'influsso di Mark Twaini e dell'Huckelberry Finn. Ma mentre Marte è un mondo definitivamente morto, la Terra distrutta in The Long Tomorrow è in fase di resurrezione, e coloro che vogliono fermare il progresso, immobilizzandola in una stasi culturale, verranno inesorabilmente sconfitti.
The Long Tomorrow rappresenta la fine temporanea della fantascienza nella carriera della Brackett, che per anni si dedicò quasi esclusivamente al lavoro di sceneggiatrice, salvo tornare alla fantascienza negli anni settanta, riprendendo il suo vecchio personaggio, amore di gioventù.
Leigh Brackett in Italia
La Brackett arriva in Italia nel 1953 con La Legge dei Vardda (tit.orig. The Starmen, 1952. I Romanzi di Urania n. 26, Mondadori, Milano,). Il secondo arrivo è nel 1956 con La Città Proibita (tit. orig. The Long Tomorrow, 1955. I Romanzi di Urania 122, Mondadori, Milano), quindi, come si vede dalle date, entrambi tradotti a pochissima distanza temporale dalla prima edizione americana, quasi in tempo reale, quindi. Sempre del 1956 è La Spada di Rhiannon (tit orig. The sword of Rhiannon. I romanzi di Urania, 131, Mondadori, Milano). Del 1962 è E su Marte dominerai (tit. orig., The Nemesis from Terra. I Romanzi del Cosmo 111 Ponzoni, Milano), ristampato nel 1966. Il primo racconto: I negri verdi, (All the Colors of Raimbow), compare nel 1968. Ma per vedere il suo primo racconto su Marte bisognerà attendere la pubblicazione dell'antologia, spesso accostata alle Cronache Marziane di Bradbury, Storie Marziane nel 1972 (tit. orig. The coming of Terrans, 1967. Galassia 132, La Tribuna, Piacenza), che contiene anche La strada per Sinharat e Il Segreto di Sinharat. Dopo questa data la Brackett, diviene praticamente proprietà esclusiva de La Libra editrice, che ne pubblicherà spesso i racconti sulla rivista Nova SF e i romanzi in varie collane, sia ristampando quanto precedentemente uscito presso altri editori, sia portando in Italia i romanzi del ciclo di Skaith. Alcuni dei racconti, a buon diritto considerati tra le pietre miliari della fantascienza verranno poi ristampati numerose volte in antologie a carattere storico. Purtroppo romanzi come La Spada di Rhiannon o La strada per Sinharat sono stati pubblicani nell'ultima edizione o in qualche Millemondi o come Classici Urania, entrambe edizioni da edicola, di ben difficile reperibilità. Fa piacere invece constatare che La Città Proibita, con il titolo di Batorstown: la città proibita, La Stella amara e Skaith sono stati ripubblicati nel 1999 dalla casa editrice Nord, e quindi dovrebbero essere ancora reperibili sul mercato.
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