1462 W. C. (sì, un anno da cesso), Valacchia, presso Tirgoviste.
- Mamma, li turchi! - esclamò il bambino, indicando l'accampamento del sultano Mehmed II, illuminato dalle fiaccole nella notte estiva.
- Embè? Che c'è di strano? Sei un turco anche tu - lo redarguì sua madre, e si rivolse al marito. - Lo vedi? Fai crescere nostro figlio con certi pregiudizi!
- Prego, sane convinzioni. Per parte di padre è pugliese e capisce la superiorità - disse l'uomo, battendosi il ventre. Anziché orgoglio, ne venne fuori un gorgoglio da birra, che a quei tempi non si trovava ancora in barattoli ma già arrotondava gli uomini come taniche.
- E' la superiorità che ti impedisce di andare a combattere? - gli rinfacciò la donna.
- Uhé, mugliera, io sono stato assunto come consigliere strategico, per l'esperienza maturata al seguito dei capitani di ventura - precisò il pugliese. - Le guerre del futuro si combatteranno a tavolino.
- Sì, ma intanto siamo nel presente e ci faccio la figura di aver sposato un lavativo - si lamentò la donna. - Tutto perché mi sono fissata di mettermi con uno venuto dal nord. Che poi in Italia voi siete meridionali. Io vedo tutte quante le mie amiche... - Le sue recriminazioni, trascritte su una pergamena, furono tramandate nei secoli e forse ispirarono il successo di Mina Grande grande.
Allora però di canzoni non era aria. L'aria stessa mancava. Faceva un caldo che sembrava già da effetto serra e non avevano ancora inventato i climatizzatori. I servizi dell'accampamento turco lasciavano più a desiderare che in un villaggio turistico a tariffa ridotta e in Valacchia non c'era un cavolo da depredare. Bella soddisfazione per un esercito venuto apposta a depredare.
Nella primavera del 1462, il sultano Mehmed II aveva deciso di invadere la Valacchia, dominata da un principe che poi, nel corso dei secoli, sarebbe stato degradato a conte - il perché si capirà tra poco - mantenendo il suo soprannome: Dracula, ovvero figlio del Demonio.
All'anagrafe risultava Vlad, detto anche Tepes, impalatore. Infatti aveva l'abitudine di riservare quel certo trattamento a chi gli faceva saltare i nervi. La voce si sparse tra i gay sadomaso, che si precipitarono a frotte in Valacchia. Ma Vlad, capita l'antifona, li risparmiava, facendoli crepare d'invidia. Il principe invece infieriva con particolare accanimento su quelli che soffrivano di emorroidi.
Al sultano Mehmed quel confinante stava un po' stretto, e dopo un tentativo di farlo assassinare finito peggio di un governo tecnico, decise di scendere in campo di persona.
Ma Dracula rispose con una controffensiva più dura di uno sciopero dei COBAS. Prima che i turchi entrassero in Valacchia a devastarla, provvide lui stesso. Bruciò villaggi, avvelenò i pozzi ed evacuò o impalò le popolazioni, in modo che per il sultano non restasse nulla. Tanto, con i lavori di ricostruzione per rimettere in moto il cantiere Valacchia, sarebbe calata la disoccupazione.
Mehmed II, capita l'antifona, si era accampato dalle parti di Tirgoviste.
- Salvatore, ti vuole il sultano - disse una sentinella.
Il pugliese tracagnotto tartassato dalla moglie (come tutti i pugliesi del mondo, che da scapoli stanno male e da sposati malissimo) liquidò la discussione: - Statti zitta e non mi scocciare. Sono io che porto il pane a casa.
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