Nell'illuminare gli scalini scoprì a terra un foglietto scritto a stampatello: - Ci provo, vado. Ore 23 e 40. F.A.
Se era vero che la luce indicava l'esistenza di una porta, questa si era chiusa quando il secondo alieno era morto e quando Filippetti era partito. Forse, poi, le due cose potevano anche essere collegate.
Ma era possibile credere a tutto questo e, soprattutto, era possibile farci credere i superiori? Nei film o nei romanzi c'è sempre qualcuno che ti crede e ti aiuta a risolvere il problema, ma nella vita vera è tutta un'altra cosa. Adolfo Maria Velasquez y Ortega ne sapeva qualcosa. Una volta rientrando in piena mattina alle 7.30 e trovando la moglie alzata ad aspettarlo piuttosto imbufalita aveva provato, con la forza della sua sorprendente retorica, a convincerla di essere stato rapito dagli alieni; di essere stato teleportato sul loro pianeta oltre i bastioni di Tannauser; di essere stato analizzato; di essere stato studiato a fondo e, infine, di essere stato riteleportato a casa. Ma quella non ci aveva voluto minimamente credere, preferendo l'improbabile versione di una notte passata tra le braccia poderose di tale Carmen Zulèta.
Potendosi calare nei panni dell'osservatore esterno Mòlder, forse, si sarebbe preoccupato soprattutto dei problemi familiari e si sarebbe ritrovato, sicuramente, meno coinvolto emotivamente in questa storia improbabile di alieni. Ma dato che ogni buon strutturalista ritiene tale immedesimazione impossibile in quanto il percorso può avvenire solo in un senso, lettore=>personaggio e non personaggio=>lettore, lui, Mòlder, era costretto a vivere la propria realtà e a rispettarne le regole.
Ora, la regola principale del tipo di racconto di fantascienza in cui si trovava immerso era che ci deve essere almeno un alieno (un tempo si diceva marziano, ma è la stessa cosa) e che almeno un umano (un tempo si diceva terrestre) si deve accorgere della cosa.
Entrambe le cose andavano rispettate.
Entrambe le cose erano rispettate.
In questo caso, comunque, la situazione era un po' più tranquilla per lui in quanto queste due condizioni essenziali presentavano alcune varianti nella coniugazione temporale dei verbi che potevano tranquillizzarlo: c'era stato un alieno (la situazione non era peggiorata dal fatto che fossero due per via della condizione successiva) e lui se ne era accorto quando questo (questi) non c'erano più.
Immerso nei propri pensieri era tornato alla Fiesta Swing e non si era accorto che Sculli stava comunicando con la centrale. Fu colto di soprassalto, quindi, quando la sentì esclamare:
- Porca puttana! - .
Tornò tutto alla realtà e lei si avvicinò a lui.
- In un convento vicino Camaldoli un santo s'è messo seduto!
- Oh, cazzo! - riuscì solo a rispondere prima che lei potesse aggiungere - ... e la stessa cosa è accaduta a Norcia, Assisi, Siena, Ascoli, Macerata, Milano, Palermo, Stroncone... - .
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