Piacenza
Venerdi' 17 gennaio 1997
Ore 12.57
Gli opulenti coniugi Cocuziella, degna stirpe dei Cocuziella immigrati al nord da una generazione e mezzo (il nonno era nano!), entrano nel centralissimo ristorante "La Pecorella". Giovanni Cocuziella, alias "Controvento" per via del pesantissimo fiato che si ritrova, conscio di essere assiso in un localino de luxe gira cortesemente la testa dall'altra parte all'arrivo del cameriere.
Infatti il cameriere non sviene e accetta felice la sua ordinazione di un piatto di tortelli di magro con la coda. Matilde Oronzoni in Cocuziella, la gentile consorte stazza bodybuilding smodato, ordina un piatto di pisarei e fasò, gnocchetti di consistenza medio-dura conditi con sugo di fagioli e cotiche di maiale. Robetta leggera. Terminata l'ordinazione, si rimette immediatamente la mascherina antismog modello "Noblesse Oblige", indispensabile per reggere l'alitosi di Giovanni.
Ore 13.10: qualcosa guizza sul piatto di pisarei e fasò e salta in grembo alla Cocuziella! I due, intenti a strafogarsi, non se ne accorgono. Alle 13.11 a Cocuziella avverte un prurito all'inguine, ma siccome si sta curando per le piattole che le ha attaccato il figlio Adalberto nel corso della sua ultima licenza dal servizio militare, non ci fa caso più di tanto. Alle 13.12 la Cocuziella comincia a emettere bizzarri mugolii. Il marito attribuisce la cosa lla momentanea assenza della mascherina antismog e procede nella sistematica eliminazione dei tortelli. I mugolii crescono di volume e assumono tonalità sempre più erogene. I clienti del ristorante girano tutti la testa, affascinati da quello che è un evidente caso di orgasmo culinario! Due maschi particolarmente scalmanati si gettano sotto il tavolo e prendono a masturbarsi. L'atmosfera del ristorante è satura di ormoni in caduta libera.
Alle 13.33, dopo un numero imprecisato di orgasmi, la Cocuziella cade riversa sul pavimento con sedia e tutto quanto. E' morta stecchita.
Cortemaggiore - Provincia di Piacenza
Lunedì 20 gennaio 1997
Ore 17.15
Visto dall'esterno, il bar sembrava un incrocio tra un circolo ACLI andato in malora e una salumeria chiusa dopo una visitina dei NAS. Però era aperto. Un altro elemento singolare da aggiungere alle molte stranezze di quel caso, pensò tra sé Fosco Moldèr. Fosse passato qualche UFO a farlo riaprire per una pisciatina aliena urgente?
- Allora, entriamo? - chiese Loredana Pasculli, un poco intirizzita dopo il lungo viaggio. Il suo sedere si era accomodato su sedili più comodi di quelli della Vespa d'ordinanza che avevano ricevuto in dotazione per la missione. E poi faceva un freddo cane. E c'era un casino di nebbia.
- El nebiun - mormorò pensoso Fosco, che in quel momento più che fosco era decisamente cupo. - Nebbie in Val Padana. Che cesso di clima. - Trattenne con una mano Loredana che già si era avviata a passo deciso verso il bar "T'al dig in piasintein". - Aspetta. La procedura. Dobbiamo riepilogare gli elementi essenziali del caso, se no quei pirla che stanno leggendo non ci capiscono niente.
- Uffa che palle! Qui si congela.
Implacabile, Fosco alzò il pollice della destra per cominciare a enumerare. Poi ci ripensò e alzò il pollice della sinistra. Era una delle sue giornate mancine. - Uno: la signora Cocuziella muore nel ristorante piacentino 'La Pecorella' mentre sta mangiando un piatto di pisarei e fasò, che poi che cacchio saranno non ne ho idea. Due, dall'autopsia risulta che è morta per ipersaturazione dei centri cerebrali del piacere dovuta a eccesso di orgasmi. Tre, l'autopsia stabilisce che può essersi trattato di qualcosa tra i ventisette e i duecentosettanta orgasmi consecutivi, roba che nemmeno un cammello in calore riuscirebbe a reggere. Quarto, nelle sue parti intime è stato rinvenuto un pisarel morto da pochi minuti. Cinque, - e qui alzò il ditino, cosa che gli dava sempre una feroce soddisfazione per motivi a lui ignoti, - il ristorante 'La Pecorella' si fornisce per i suoi pisarei dal premiato pastificio Motinsugo, con sede a Cortemaggiore, a pochi chilometri da Piacenza. Okkey?
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