Era il 1993 quando arrivò anche in Italia, in seconda serata su Canale 5, questo strano telefilm che raccontava di due investigatori che si occupavano dei casi insoluti dell'FBI classificati con la sigla "X". Era ancora fresco il successo del Silenzio degli innocenti e la figura dell'agente dell'FBI aveva una patina di fascino, di mistero. La serie cominciò un po' in sordina, ma dalla seconda stagione cominciò a raccogliere un grandissimo successo. Alla fine del 1994, quando sulle "bbs" dell'epoca cominciavano ad apparire i primi numeri di una rivista elettronica dedicata alla fantascienza, X-Files era già un fenomeno di massa.

X-Files ha accompagnato Delos per gran parte della vita di questa rivista. Abbiamo dedicato un primo speciale alla serie già sul numero 5 (aprile 1994, il nostro secondo numero andato online sul web) e un altro sul numero 12, con la guida agli episodi delle prime tre stagioni. Sul numero 57 abbiamo avuto un'intervista esclusiva con David Duchovny, l'interprete di Fox Mulder, che ormai (siamo nel 2000) stava abbandonando i suoi fan, lasciando la serie per dedicarsi a una carriera solista che a quanto pare negli ultimi anni si è ridotta al doppiaggio di videogiochi.

E abbiamo dedicato il dovuto spazio anche a Robert Patrick, che di Duchovny ha preso il posto e che è riuscito a costruirsi un piccolo seguito di appassionati, nel pur breve tempo che gli è stato concesso, solo due stagioni.

Con l'episodio The End nel 2002 X-Files ha concluso il suo ciclo. Una fine triste, con un episodio brutto nel quale tornavano per l'occasione i due protagonisti iniziali, Mulder e Scully, in cui si tentava di spiegare tutto quel groviglio inestricabile di complotti, di misteri, di segreti che tali probabilmente sarebbero dovuti restare. Un botto mancato, quando ormai a X-Files nessuno badava più. Nell'America del dopo 11 settembre non era più di moda fantasticare di complotti governativi; era piuttosto il momento di stringersi nella solidarietà nazionale contro il malvagio nemico, alieno quanto può esserlo un terrorista islamico. E nessuno si ricordò neppure del primo episodio di una sfortunata serie nata da una costola di X-Files, Lone Gunmen, nella quale veniva proprio ipotizzato un attacco terroristico alle Torri gemelle tramite il dirottamento di un aereo di linea. Solo che in quel caso si trattava di un complotto governativo, mirato a ottenere quegli effetti che effettivamente l'11 settembre avrebbe prodotto, dando il via libera alla politica del New American Century (per una lettura "istruttiva": www.newamericancentury.org).

Ormai X-Files è acqua passata. Oggi l'idea di investigare sulle cospirazioni governative non è più tanto interessante, un po' perché chi non si dimostra abbastanza patriottico corre qualche rischio, un po' perché i cosiddetti complotti governativi non hanno più neanche il buon gusto di restare segreti. Oggi vanno più di moda telefilm come J.A.G., dove è possibile immedesimarsi negli eroici militari americani e dove è possibile spiegare perché in determinate condizioni non sia il caso di applicare quei famosi diritti civili di cui la cinematografica americana ci ha sempre riempito la testa.

Quando ecco che in questo clima un po' nostalgico e un po' triste ecco aprirsi un varco un insperato raggio di luce: arrivano gli XL Files!