Walter Brandi in <i>L'amante del vampiro</i> (1960)
Walter Brandi in L'amante del vampiro (1960)

Qual è la situazione oggi per i professionisti come te, se vogliono fare del cinema in Italia?

Oggi è difficilissimo vendere sceneggiature in Italia, e se si riesce il compenso è ridicolo. E' il motivo per cui sto cercando di introdurmi nel mercato americano. Voi non avete ancora qualcosa di analogo all'"Articolo 28" italiano, ma c'è una nuova legge che assegna denaro per i cineasti, parzialmente a fondo perduto. Mentre i miei colleghi ed io una volta eravamo pagati intorno ai due miliardi di lire per i nostri progetti, ormai è difficile ricavare anche 600-700 mila lire per un qualunque film.

Ernesto, tu hai scritto per quasi ogni genere di cinema: horror, dramma storico in costume, thriller, western, poliziesco. Qual è il più difficile, e perché?

Nessuno è più difficile di un altro. Tutte le storie gravitano attorno a uomini e donne: il resto è scenografia. Se tu vesti i tuoi personaggi con Stetson e pistole hai un western; se gli metti addosso un peplo, ottieni un dramma storico; se racconti una storia di segreti hai un thriller; se mostri gli incubi dei personaggi hai un horror, e così via. Le differenze nascono dalla gente con cui lavori: alcuni registi, produttori e attori sono stimolanti, altri sono noiosi.

In quanto autorevole sceneggiatore di film horror, qual è la tua opinione circa le condizioni attuali del genere?

I film horror odierni non mi piacciono. Troppo sangue, troppi effetti speciali, tanto cattivo gusto e quasi totale assenza del "plot". Penso che siano molto simili al genere porno.

Quale genere di sceneggiature ti interessa ora, nel 1997?

Ho scritto una commedia, una specie di favola, ma nessuno vuole produrla. La mia opera più recente è intitolata Crimine contro crimine. Il regista sarà Aldo Florio; il suo film più noto è Una vita venduta, del 1976.

Quanto al resto, è buffo... Ho sempre chiesto ai produttori cosa desideravano che io scrivessi, e loro mi hanno sempre pagato affinché io scrivessi qualcosa, "qualunque" cosa. Durante gli anni Sessanta e Settanta ho combattuto per convincerli a realizzare film di fantascienza, ma loro mi pagavano per scrivere di vampiri, lupi mannari e serial killer. Guardandomi indietro mi accorgo che ho realizzato soltanto un piccolo numero di film secondo le mie personali idee: I giganti di Roma, Libido, Il dolce corpo di Deborah, Milano trema, Cin...cin... cianuro!, La pupa del gangster, Il mio nome è Nessuno, Stradivari e pochi altri. Secondo me, le migliori sceneggiature che ho scritto non sono mai state filmate.