Il supervisore alla costruzione dei modellini, Martin Bower, ricorda che il modello stesso della Nostromo, che inizialmente doveva essere di un colore giallastro, fu ridipinto in un pallido grigio e per alcuni dei dettagli (anche per risparmiare tempo) furono semplicemente utilizzati parti di kit da costruzione disponibili in commercio. I due supervisori degli effetti speciali del film sono Nick Allder e Brian Johnson, che già avevano collaborato per la serie televisiva Spazio:1999. Sul fronte del montaggio lo stesso regista eliminò molte delle sequenze girate con l'alieno in campo, riducendone progressivamente la visibilità sino a farlo comparire chiaramente solo nell'ultimissima parte del film, quella a bordo della navicella di salvataggio. Altri tagli furono apportati per volontà dei executives della Fox, che ritennero il primo montaggio consegnato da Scott troppo sanguinolento. Gli astronauti nelle capsule per l'animazione sospesa all'inizio e la stessa Ripley nella capsula di salvataggio del finale avrebbero dovuto non indossare alcun indumento, ma anche questa idea fu abbandonata per motivi di censura. Nonostante questo però la Motion Picture Association of America stabilì per il film il divieto R - Restricted limitandone la visione ai soli maggiorenni, con i minori di 17 anni ammessi solo se accompagnati da un adulto, dunque limitandone fortemente le capacità di incasso. E' uno dei motivi per cui il titolo, nonostante il grande successo, non figura nelle zone altissime della classifiche dei film che hanno incassato di più.
Un'altra sequenza inizialmente eliminata e solo successivamente reinserita in occasione di Alien - La versione inedita (distribuita al cinema italiani nel novembre del 2003) era quella della scoperta da parte di Ripley della stanza dove sono stati trasportati i propri compagni, immobilizzati e utilizzati per l'incubazione di altre uova da parte della creatura aliena. Il capitano Dallas (Tom Skerritt) la supplica di ucciderlo; la donna in un primo momento pensa a come poterli salvare e trasportare con se nello shuttle per fuggire, ma poi si rende conto della realtà della situazione e brucia con il lanciafiamme l'intera stanza. Al tempo il regista la ritenne riuscita ma che rallentava il flusso convulso della narrazione. I possessori di lettore DVD l'avevano già potuta vedere tra le scene tagliate presentate negli extra del cofanetto Alien Legacy, uscito per il ventesimo anniversario.
Il film approdò nei cinema statunitensi il 25 maggio 1979 e le reazioni della critica furono in buona parte molto positive ed anche il responso del pubblico non deluse, complice anche una ben orchestrata campagna pubblicitaria ideata da Richard Greenberg, dalla tag line "Nello spazio nessuno può sentirti urlare" al misterioso uovo con crepa del poster. L'incasso della prima settimana fu di 4.7 milioni di dollari e quello finale in tutto il mondo nella sua prima distribuzione fu di 165 milioni di dollari, a fronte degli 11 milioni di dollari spesi per produrlo. L'impatto commerciale fu tale che vennero immediatamente licenziati giocattoli, poster, giochi da tavolo, maschere e costumi che divennero orpelli supplementari al fenomeno costituito dal film stesso. L'anno seguente ottenne due candidature al Premio Oscar, una per le scenografie ed una (poi vinta) per gli effetti visivi.
Alien rimane un classico per molti versi ancora oggi insuperato per molte ragioni. Un regista di talento con una visione ben precisa del film che voleva fare e non necessariamente in cerca di compiacere ne il pubblico ne tanto meno la critica. Delle scenografie e degli effetti speciali abbiamo già parlato e ancora oggi sono di primissimo livello. Un cast di attori eccellente ed un superbo lavoro da parte del direttore della fotografia Derek Vanlint, abilissimo ma davvero poco prolifico (4 film in 20 anni). Assolutamente brillanti anche le musiche di Jerry Goldsmith, indispensabili nel creare tensione ma non intrusive e di grande atmosfera. Il compositore è uno dei grandi nel campo delle colonne sonore ed il suo lavoro per questo film dimostra ampiamente il perché. La colonna sonora comprende anche due pezzi di musica classica che vanno ad integrare il materiale originale di Goldsmith, uno di Howard Hanson ed uno di W. A. Mozart.
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