La guerra salverà Enterprise?

Siamo arrivati ad Enterprise, una serie nata sulla falsa riga della Serie Classica. Purtroppo l'ennesimo impianto à la USS Google alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà ecc. ecc. non è piaciuto. Nelle prime due serie non si è riusciti a capire molto l'estensione del tasto "Reset" premuto alla fine di ciascun episodio, come se i progettisti della serie stessero cercando di capire in corso d'opera se produrre tanti episodi separati oppure creare delle storie in evoluzione a cavallo degli episodi. Alla fine della seconda stagione ci siamo trovati qualcosa di grosso tra le mani: gli Xindi, una razza aliena sconosciuta, vogliono distruggere la Terra. Malgrado il soggetto sia tutt'altro che originale, Enterprise sta dimostrando di gestire questa storia in maniera propria, senza scadere troppo, per ora, in cliché da polpettoni anni '50. I primi episodi della terza stagione sono diventati più cupi rispetto alle stagioni precedenti: anche se non c'è una guerra dichiarata formalmente, sappiamo bene quale sia lo scopo degli Xindi e l'equipaggio dell'Enterprise, aiutato da un contingente di marines saliti a bordo nel primo episodio di questa stagione, deve far di tutto per sgominare gli Xindi e impedire, anche con la forza, che questi distruggano la Terra. Come è evidente, non c'è più il clima di gioiosa esplorazione dello spazio che vediamo nella prima stagione, ma si sta probabilmente ripetendo la storia di Deep Space Nine, dove una guerra in atto ha risollevato le sorti di una serie che stava perdendo ascoltatori in maniera allarmante. Il mio augurio è che Enterprise abbia la stessa fortuna di Deep Space Nine: i miracoli ogni tanto succedono, se si prepara bene il terreno perché ciò accada.