A datare dall'exploit della Nord, diventa più complesso ricordare tutte le uscite in volume dei vari cicli (soprattutto fantastici) e i successi della Cerrino, data una torrenzialità di produzione da autentica scrittrice e che in Italia ha pochissimi riscontri nel settore della narrativa fantascientifico-fantastica (Valerio Evangelisti, Alan Altieri...) Nei primi anni Novanta l'Autrice, appassionata di archeologia e di antiche civiltà, ebbe l'indovinata idea di dedicarsi a una trilogia ambientata presso il popolo dei Rasna, che è il nome con cui si auto-designavano gli Etruschi. I tre volumi del vasto affresco (I cieli dimenticati, La via degli Dei, La porta sulla notte), editi da Longanesi, ebbero molto successo e traduzioni all'estero; essi realizzavano inoltre su adeguata scala un sogno antico, tentato con alterni e meno cospicui risultati da molti autori di fantasy nostrani: ambientare nelle nostre terre un certo genere di storie, fondere cioè l'italica "solarità" con atmosfere e temi ritenuti squisitamente "nordici". I progetti successivi, tuttora in corso, prevedono opere situate nell'anno Mille, nelle terre d'origine della scrittrice e altrove (Moriana, Savoia, Valle di Susa, Val d'Aosta, Piemonte, Borgogna).

L'Autrice è risultata cinque volte vincitrice del Premio Italia, e chi sia interessato a una panoramica esauriente sulla sua cospicua attività può visitare il sito www.mariangelacerrino.it (contenente elenchi di racconti, romanzi, cicli, immagini dell'Autrice e dei suoi libri, progetti, le novità), nonché a leggere l'interessante intervista di Silvio Sosio su Delos n. 37... Oltre ovviamente a consultare, per il materiale già edito, il Catalogo Vegetti www.fantascienza.com/catalogo.

Della trentina circa di racconti pubblicati, quello che ho scelto e vi propongo per rappresentare Mariangela Cerrino resta uno dei miei preferiti; appartiene alle sue primissime opere brevi di fantascienza, anche se ovviamente dalla lettura risultava già evidente la conoscenza dei meccanismi narrativi. Si tratta di Probability Point ("Ciclo della Federazione"); apparve sul n. 2/1981 di TTM: il fascino quasi magico di un lontanissimo, "morto" pianeta di frontiera, la misteriosa scomparsa di un uomo, la capacità di rivivere una realtà che non si sa bene se sia un sogno... L'Autrice mescolava sapientemente temi avventurosi ed esistenziali, riuscendo a infondervi "immagini", senso del meraviglioso, fascino ambiguo delle nuove tecnologie; e mantenendo sempre in primo piano motivazioni e psicologie dei personaggi.

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