Occhi di cristallo è il nuovo thriller diretto dal trentenne regista romano Eros Puglielli con un budget di due milioni e mezzo di Euro. Tratto dal romanzo di Luca Di Fulvio L'impagliatore, il film viene descritto dalla produzione come un thriller dai profondi risvolti psicologici che vede protagonista Luigi Lo Cascio, reduce dai successi de La meglio gioventù e di Buongiorno notte di Marco Bellocchio, Puglielli, già autore dei "visionari" Dorme e Tutta la conoscenza del mondo si confronta per la prima volta con il genere giallo.
Come è nato questo progetto?
In maniera molto naturale: la produzione Cattleya mi ha proposto di leggere il libro che a me è piaciuto e che mi ha dato l'idea per un film di genere prendendo una direzione tutta nuova. In un anno sono riuscito a costruire questa storia. Si tratta di un thriller con degli schemi da seguire che, però, lasciano spazio ad un grosso margine di autonomia e di originalità.
Cosa si può dire di questo film?
Che cercherà di essere un buon thriller. Qualsiasi film del genere veramente riuscito non cerca di rispondere alla domanda "Chi è l'assassino?", bensì "Chi sono io?".
La storia è ambientata in una città europea dove si respira un'atmosfera di degrado e pesante. C'è un assassino e c'è un ispettore di polizia (Lo Cascio) dotato di un grande intuito anche se non ha un approccio lineare alle indagini. Non è una sorta di Sherlock Holmes...
Ha conosciuto l'autore e perché non ha collaborato alla sceneggiatura?
Ci siamo conosciuti e ci siamo trovati ad avere le stessa sensibilità di fondo nei confronti di un certo tipo di cinema. All'inizio abbiamo provato a lavorare insieme sulla sceneggiatura del film, ma - poi - in seguito a delle difficoltà di natura tecnica, ha preferito lasciar perdere.
Come ha scelto Luigi Lo Cascio, un attore che viene dal cinema d'autore...
Conoscevo Luigi prima del successo de I cento passi e io l'ho sempre stimato. Per me lui è l'equivalente di Al Pacino o di De Niro. E' straordinario avere un attore come lui nel contesto di un rhriller del genere. La sua presenza garantisce una sorta di salto quantico... E' in grado di dare al personaggio un coinvolgimento reale alla storia e una grande credibilità.
Che spazio avrà l'umorismo caratteristico dei suoi lavori precedenti in questo film?
Decisamente molto minore. Ci sarà qualche piccola concessione, ma giusto per decomprimere la tensione. Sarà un film molto cupo e molto duro. C'è ironia da parte mia, ma non umorismo. Il mio scopo è, però, quello di turbare...
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