Quando gli alieni vengono dai fumetti

Bruce Willis e Milla Jovovich in <i>Il quinto elemento</i>
Bruce Willis e Milla Jovovich in Il quinto elemento
Ben più fumettistiche le implicazioni sia tematiche che visive offerte dal turbinoso Il quinto elemento di Luc Besson (The fifth element / Le Cinquième élément, 1998): il Male Puro, extraterrestre quanto lo era il benevolo monolito di 2001, visita la Terra ad intervalli regolari e trova sempre qualche spregevole e avido essere umano disposto a servirlo. Il film si apre durante l'esplorazione di una tomba egizia: di li a poco un'enorme astronave atterra nel deserto e ne discendono robot che fanno fuori gli archeologi presenti. Il resto della vicenda si svolge nel futuro quando il taxi driver Corben Dallas (Bruce Willis) entrerà in contatto con una bella aliena (Milla Jovovich) e dalla loro capacità di amarsi dipenderà la salvezza dell'umanità. Semplice no ? Il film è uno spasso dall'inizio alla fine, assolutamente da non prendere sul serio ma gustandosene i richiami allo sterminato mondo del fumetto fantastico (Metal Hurlant in testa). Scommessa vinta per Besson che mantiene un approccio molto francese al materiale ma compete con gli americani sfidandoli proprio nel territorio in cui parevano imbattibili, quello dell'intrattenimento ad alto tasso di effetti speciali (operazione poi ripetuta ed elevata a potenza qualche anno da Peter Jackson nella trilogia de Il Signore degli Anelli).

Ancora fumetto alla base del fiasco Flash Gordon (id., 1980), diretto dall'inglese Michael Hodges e deliziosamente trash e camp. Il personaggio inventato da Alex Raymond è una vera e propria icona della fantascienza pulp a fumetti e già negli anni '30 era stato adattato per il cinema. In questo caso un Primo Contatto poco piacevole per i terrestrucoli dal momento che il potentissimo e mefistofelico Ming, un impagabile Max von Sydow, ci fa sapere che sta arrivando provocando un disastro dietro l'altro e addirittura facendoci precipitare in testa il nostro amato satellite. L'inespressivo hamburger con capelli ossigenati Sam Jones nei panni dell'eroe ci salverà, ma l'attore non ha salvato la sua carriera. Tipico esempio di fantascienza senza un grammo di scienza dentro FG è assolutamente demenziale e sceneggiato in modo penoso, ma divertente e visivamente suggestivo (grazie anche alle meravigliose scenografie di Ferdinando Scarfiotti ed i costumi di Danilo Donati, due nomi indimenticabili del cinema italiano). Per puro dovere di cronaca ricordiamo anche le origini a fumetti di Howard e il destino del mondo (Howard the duck, 1986) nel quale un'anatra spaziale viene sciaguratamente risucchiata sulla Terra da un esperimento mal riuscito, come mal riuscito è stato il tentativo di George Lucas di produrlo.