3. Il tema, finalmente. Un incontro ravvicinato "classico"

E' anche per motivi di questo tipo che, come primo esempio di alieni giunti sulla Terra, preferisco citare un'opera vecchia ma vicina a noi in tutti i sensi: La guerra dei mondi, di Herbert George Wells. Romanzo apparso a puntate nel 1897, con successiva edizione in volume, e in Italia tradotto nel 1930. La descrizione che Wells faceva degli invasori marziani, giunti sulla Terra per appropriarsene e distruggere i terrestri, è rimasta storica:
L'oleosa pelle bruna, la caratteristica bocca a V con il labbro superiore puntuto, l'assenza di arco sopracciliare, la mancanza di mento sotto il labbro inferiore a cuneo, l'incessante tremolio della bocca, l'intrico di tentacoli medusei, il respiro reso ansimante dall'atmosfera insolita, la palese goffaggine e fatica dei movimenti per la maggior forza gravitazionale della Terra e, soprattutto, la straordinaria intensità degli enormi occhi, erano a un tempo vitali, profondi e disumani, paralizzanti e mostruosi.
Secondo il critico inglese Brian Aldiss, gli extraterrestri wellsiani "non sono esseri privi di Grazia, ma decaduti dalla Grazia". Il loro aspetto e il loro modo d'agire riassumono un dualismo in cui si fondono tratti fisionomici disumani e una malvagità disumana, paragonabile alla componente bestiale del Dottor Jekyll di Stevenson.
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