Realtà e immaginario
Gli alieni secondo Buzzati non sono "marziani classici", verdi con le antennine, né possiedono le fattezze entrate nella mitologia contemporanea anche grazie a immagini la cui autenticità è sempre molto difficile da dimostrare senza lasciare dubbi: pelle grigia o beige, grandi occhi scuri a mandorla, assenza di peli, testa grossa, mani sottili ecc. Niente a che vedere con gli alieni di Fox Mulder, per intenderci. Piuttosto hanno delle sembianze un po' naif, come dei cartoni animati, che si allungano e si accorciano "come fossero elastici" e hanno "sottili steli vegetali, tremuli, estremamente vivi, che continuavano a vibrare" in cima alla piccola testa ovale. A vederli così potrebbero sembrare anche degli esserini carini. Come metterla allora quando il prete (armato di doppietta!) scopre che gli extraterrestri hanno scambiato le croci per antenne radio e che nella loro storia non esiste alcuna traccia di peccato originale e che quindi non ha mai avuto bisogno della redenzione, anzi, lo stesso concetto di "peccato" per essi non ha alcun significato? Alla fine il prete trova la sua risposta... Allo stesso modo entro un anno dalla sua scoperta, venne trovata la spiegazione scientifica di LGM, quando furono scoperte molte altre sorgenti cosmiche analoghe a LGM e si comprese che esistevano corpi celesti in grado di generare simili segnali in maniera del tutto naturale. Erano vere e proprie stelle e vennero chiamate pulsar. Niente omini verdi, dunque e chissà, forse la Bell e Hewish rimasero delusi da quello che può essere considerato il più famoso falso allarme di una caccia che, almeno per la scienza, deve concludersi ancora oggi... E se invece si fosse conclusa già molti anni fa? Magari nel 1947, in occasione del tanto celebre quanto misterioso e controverso incidente di Roswell, come affermano eserciti di ufologi? A tale proposito una leggenda metropolitana narra che durante un incontro tra Ronald Reagan e Steven Spielberg, commentando Incontri ravvicinati del terzo tipo, il presidente americano avrebbe detto al regista una frase del tipo: "Lei non sa quanto ci è andato vicino..."
Se, se e se...
Insomma, il dibattito sull'esistenza di civiltà extraterrestri è uno dei pochi argomenti che, travalicando la pura, semplice ma quantomai affascinante sfera dell'immaginario, ha allargato i suoi confini e si è conquistato importanti territori di pertinenza anche in ambito scientifico, religioso, mitologico e sociale. Così, è proprio con uno spirito multidisciplinare che ci siamo dedicati alla preparazione di questo itinerario nell'universo degli Incontri Ravvicinati, senza la pretesa di essere esaustivi, ma col proposito di suggerire, evocare, stimolare, provocare, incuriosire... riguardo a quello che è forse il tema principe cui la fantascienza deve storicamente la maggior parte della sua potenza creativa. Al punto che è con una certa inquietudine che ci sorge spontanea una domanda... Se tutto ciò fosse vero, se la scienza dimostrasse senza ombra di dubbio che gli extraterrestri esistono sul serio e se un giorno l'incontro ravvicinato del terzo tipo capitasse sul serio, palese ed esplicito di fronte agli occhi del mondo... quale sarebbe il destino della fantascienza?
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