Che dire di questo malloppone? Di certo Hamilton è un abile sceneggiatore, per come sa spezzettare in mille rivoli, abbandonati e ripresi a distanza talora di centinaia di pagine, una storia che in definitiva si riduce a due grandi nuclei (la possessione dei vivi da parte delle anime dei morti e l'affannosa ricerca dell'Alchimista, il congegno fine-del-mondo definitivo). Accadono cose in continuazione, e diversi personaggi si fanno seguire con gusto e interesse (io personalmente vado matto per Al Capone, che ne combina di cotte e di crude); insomma non ci si annoia, tutt'altro. Gli interrogativi di fondo, sull'aldilà eccetera, sono assai interessanti (ma non illudetevi, nemmeno questa seconda parte offre risposte totali; bisognerà aspettare la terza), e varie volte ho riscontrato estrapolazioni sul tema della possessione che mi hanno colto di sorpresa per la loro originalità. Una storia d'avventura spaziale aggiornata a oggi. Certo la lunghezza si avverte, e non mi pare azzardato dire che qualche centinaio di pagine in meno avrebbero giovato, però ci si può abbandonare al gioco con piacere e goderlo anche nei suoi eccessi.
Come se tutto questo non bastasse, da dicembre sono pure diventato traduttore degli articoli di Selezione, edizione italiana del Reader's Digest, diretta oggi da Remo Guerrini, il quale mi è venuto a trovare e mi ha fatto una proposta interessante a livello economico; e ho accettato. Due articoli di 7/8 cartelle l'uno a settimana possono non sembrare molto, ma moltiplicateli per otto mesi e vedrete. Nell'insieme ho tradotto per Selezione l'equivalente di un romanzo di buona lunghezza, e continuerò. Materiale ogni tanto difficile, mediamente semplice, con temi svariatissimi, dagli anaconda agli stilisti giapponesi, dalle interviste con attori e politici ai pregi della vitamina D, eccetera. Moltissimi articoli sono a sfondo medico/farmacologico (i lettori della rivista devono essere leggermente ossessionati dalla salute), e per fortuna non sono ipocondriaco, se no me la sarei fatta sotto varie volte al mese! Tutto sommato, un'esperienza interessante e capace di spezzare il ritmo martellante della traduzione di un romanzo.
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