Chiunque legga fumetti sa che, a parte un certo genere di pubblicazioni "particolari", per le rappresentanti del gentil sesso è sempre stato difficile assurgere al ruolo di protagoniste e per lungo tempo, tranne rare eccezioni, il ruolo disponibile è stato quello di damigella in pericolo ed eterna fidanzata.
La fantascienza a fumetti non ha fatto eccezioni; esordisce nel 1929 con Buck Rogers (disegni di Dick Calkins) che verrà presto seguito dal Flash Gordon di Alex Raymond (1934).
I protagonisti, direte voi, sono uomini; e le donne? Wilma Deering e Dale Arden, le loro rispettive fidanzate, hanno nelle storie un solo ed unico scopo: finire nei guai e farsi salvare dall'eroe!
In realtà noi sappiamo che anche i supereroi sono fantascienza, è quindi con la nascita di Wonder Woman nel 1941 che la prima vera fantaeroina fa la sua apparizione: assoluta protagonista dell'albo è il frutto di uno studio a tavolino dei gusti del pubblico da parte dello psicologo William Moulton Marston (con lo pseudonimo di Charles Moulton): si voleva andare incontro ai gusti del pubblico femminile. Tra i primi supereroi della storia, visto che segue Superman del '38 e Batman del '39, Wonder Woman col suo successo dà anche impulso alla creazione di diverse comprimarie dei suoi fratelli maggiori, editorialmente molto meno fortunate di lei, come Supergirl e Batgirl.
I primi cambiamenti datano all'inizio degli anni '60 con Barbarella di Jean-Claude Forest; Barbarella è una giovane terrestre del futuro che a causa di una delusione amorosa prende a vagare nello spazio. L'idea dell'autore era proprio quella di evitare il solito comprimario ma costruire invece una protagonista che ragionasse con la propria testa e che contrariamente a personaggi come Wonder Woman non si limitasse all'idea convenzionale delle donne che si aveva all'epoca.
Nel 1962 era indubbiamente un personaggio rivoluzionario e le situazioni in cui si trovava erano da considerarsi veramente scabrose: si sceglieva liberamente il proprio compagno e fece addirittura l'amore con un robot il quale, molto opportunamente, si scusò per l'eccessiva meccanicità della sua tecnica amatoria.
Questa è però un eccezione europea mentre l'evoluzione dei character femminili nel fumetto USA, dominato dai supereroi, è avanzata molto più gradatamente permettendo loro di rivestire ruoli più importanti e complessi e sviluppandone le potenzialità. Si possono citare quali esempi a questo proposito la rivalutazione di Sue Storm, diventata "donna" invisibile e non più "ragazza", nei Fantastici Quattro di John Byrne e il grande lavoro di approfondimento e valorizzazione dei personaggi femminili degli X-Men che Chris Claremont ha portato avanti per più di un decennio facendo spesso delle figure femminili il riferimento del gruppo.
Nel 1969 ispirandosi a una copertina di Creepy, disegnata da Frank Frazetta, Forry Ackerman inventa un altro personaggio in anticipo sui tempi: Vampirella. La bella vampira vestita di abiti succinti e' in realtà un aliena proveniente dal pianeta Drakulon dove nei fiumi al posto dell'acqua scorre il sangue.
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