- Non la so, ma anche se la sapessi non te la direi. Non la meriti. - Trasse una busta fuori dalla tasca: - Questa è da parte di Claudia. Sono stato in dubbio se dartela o meno, ma era suo desiderio fartela avere. - Allungò la mano. - Dammi retta, la cosa migliore che puoi fare è andartene lontano e dimenticare Michela.
- Credi che potrei riuscirci? - dissi prendendo la busta.
- Il tempo è un'ottima medicina, non rovinare anche lei.
Passammo mezzo minuto fissandoci intensamente, come a sfidarci.
- Sarai ai funerali di Claudia?
- No, non credo - risposi a voce bassa, senza distogliere lo sguardo dalla busta. - Non è cattiveria, non me la sento. L'ho detto anche a Michela.
- Bravo, non rovinare a Claudia anche l'ultimo giorno. Addio, Giorgio.
- Fanculo, Marco.
E fu il nostro saluto definitivo.
6.
Mais, vrai, j'ai trop pleuré. Les aubes sont navrantes.
Toute lune est atroce et tout soleil amer.
L'âcre amour m'a gonflé de torpeurs enivrantes.
Oh! que ma quille éclate! Oh! que j'aille à la mer!
La calligrafia della lettera era appena decifrabile. La poesia di Rimbaud che più amava, quei versi de Il battello ebbro che, a volte, declamava senza un motivo. Se ci avessi pensato un attimo, prima di aprirla, avrei indovinato come cominciava. Mi aggrappai alla tenue speranza di trovare qualche spiegazione in quelle righe che mi aveva lasciato, confidando che il sentore della morte imminente l'avesse fatta recedere dall'assurda decisione di non rivelare a nessuno la verità. Lessi la lettera il più velocemente possibile.
Ma basta, ho pianto troppo.
Sento la fine vicina, una fine che mi libererà da una esistenza sempre meno sopportabile. Sono malata, e ora capisco il motivo che mi ha spinto a non curarmi. Sentivo che la mia morte avrebbe coinciso con il tuo ritorno in vita, così come mi aspettavo che la tua assenza sarebbe stata lunga.
Spero che anche questo alimenti il tuo senso di colpa.
Hai mandato Michela per conoscere la verità, ma inutilmente. Sarebbe troppo comodo per te ricominciare con lei come se questi trenta anni e più non fossero passati per nessuno. Ma per me, caro, sono passati eccome. Ecco, dunque, che oggi la mia decisione di tenerle nascosta la verità acquista un senso.
Michela è orgogliosa, non accetterà mai l'esame del Dna. Me l'ha detto più di una volta.
Non pensare che non ami Michela, è solo che il rancore che hai alimentato in me è troppo. Voglio che sia il tarlo del dubbio a consumarti, così come la speranza che non fosse tardi ha consumato buona parte della mia esistenza.
Ti conosco bene, e sono certa che non correrai il rischio di scopare tua figlia.
Ti lascio alla tua ossessione.
Che la tua chiglia scoppi! Che tu vada in fondo al mare!
Tua per sempre.
Claudia
7.
Tu sei fuori, Michela. Al funerale di tua madre. Io sto cercando di comprendere Claudia. Sono certo che si rendesse conto che così avrebbe perso l'amore di sua figlia.
Altre cose, invece, le capisco meglio adesso.
La violenta reazione alla notizia della mia ibernazione era causata dalla gravidanza, di cui Claudia probabilmente era già a conoscenza, o che sospettava.
Il fatto che avessi chiesto consiglio a Marco, il mio migliore amico che invece stava tramando alle mie spalle per conquistarla, doveva averla irritata non poco. E non era certo il momento adatto per confessarmi una cosa del genere.
Immagino come sarebbe stato meglio per tutti che fossi morto, che non mi fossi mai sottoposto all'ibernazione.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID