R: (urlo)
D: I cavi che hai negli occhi ti impediscono di vederlo, ma al pene hai attaccato un piccolo filo e qui davanti a me ho un tasto con su scritto il tuo nome, e ogni volta che mi viene voglia di darti una bacchettata sulle dita...
R: (urlo)
D: Non esagerare, in fondo è solo una piccola scossa. Quanti anni hai?
R: ... Trentuno. (vero)
D: Come si chiama tua figlia?
R: Raya. (vero)
D: E tua moglie?
R: Tabrah. (vero)
D: E tu. Qual è il tuo nome?
R: Naimis! (falso)
D: Perché fai così...
R: (urlo)
D: Che mese è oggi?
R: O... ottobre...
Ghost - On
- E' un peccato per quei carri armati, vero Naimis?
- Sono arrivati di notte, è andato tutto a fuoco...
- Proprio come adesso. Sì, è un peccato. Concentrati, basterebbe così poco per fermarli. Noi, facciamo la realtà. Qual è la tua casa?
- Laggiù, oltre il torrente.
- E' proprio la zona che stanno colpendo adesso.
- No, ancora una volta..., no... Tabrah...
- Potresti evitare tutto questo. Guarda quegli incendi... chissà quanta gente sta morendo...
Ghost - Off
- Posh, ti ho detto mille volte di usare anche il software degli odori. Voglio sentire la carne che brucia.
- Non voglio appesantirlo troppo. Ci sono anche le scariche elettriche e non sappiamo come reagirà a tutt'e due le cose assieme. Il suo battito accelera troppo in fretta, è spaventato.
- E' proprio quello che voglio. Regola numero uno: la paura può sempre diventare altro, fornire un'apparente scappatoia al soggetto, la possibilità di salvarsi. Il terrore invece blocca, paralizza.
- Sarà, comunque esistono delle controindicazioni che...
- Questi sono affari miei. Non ho fatto due anni di addestramento col Ghost per non utilizzarlo appieno. E tu, l'hai mai provato?
- Una volta.
- Sembra di esserci, eh? E poi con la Pexamina nelle vene è una bomba.
- A lui non l'abbiamo data però...
- Certo che no; attutirebbe il dolore.
D: Quanto fa diciassette meno tre, Naimis?
R: ... Quattordici.
D: Come ti chiami veramente?
R: Naimis... (falso)
D: Sei troppo giovane per essere così ostinato.
R: (urlo)
D: Come ti chiami?
R: Naim... no! Fermo! Yageen (vero), mi chiamo Yageen...
D: Vedi, nei corsi per noi specialisti ci insegnano che la risposta giusta arriva quando c'è la domanda giusta. Sta al soggetto capire quando una risposta non può più essere rimandata; ma io sono della vecchia scuola, sono un amante della sperimentazione. Perché ci stavano aspettando sullo Zayandeh Rud? Ne sai qualcosa, Yageen?
R: No. (falso)
D: Cattivo ragazzo...
R: (urlo)
D: Hai la faccia di uno che è amico degli egiziani, Yageen.
R: Sono... un pastore... (falso)
Ghost - On
- E' orribile quello che quei soldati stanno facendo alla tua bambina, Yageen.
- Bastardi, tutti...
- Ti avevo avvertito, non puoi farmene una colpa.
- Ci avevano detto che ci avrebbero lasciato in pace.
- Mai fidarsi dei militari; a differenza di quello che dicono, proprio non hanno il senso dell'onore, sono bestie, pura propaganda. Eppure, c'è sempre una speranza; senti il profumo di cedro, Yageen? Ti racconta di te, della tua terra. Potrebbe tornare tutto come prima. Siamo ancora in tempo per la tua bambina... Vieni, facciamo una passeggiata, andiamo a cacciare quei soldati.
Ghost - Off
D: Come ti chiami?
R: ...Yageen.
D: Perché ci stavano aspettando sullo Zayandeh Rud?
R: Non lo so (falso). Lasciatemi in pace...
D: ...
R: (urlo)
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