- Era molto dispiaciuto di non averti trovato. - Lila non ne può più di aspettare in silenzio - Perché non lo chiami tu? Credo che gli farebbe piacere...
- Te l'ha detto lui?
- Di dirtelo? Per chi mi prendi? - lo rimbecca offesa - Si vedeva, scemo! Ma fa' tu che sai meglio di me. Comunque quello è un tipo giusto, educato, generoso, interessante, non uno di quei bastardi di prima.
Erano tre, due uomini e una donna, ma hanno fatto casino per sei, schiamazzando oscenità fino a che i buttafuori non li hanno trascinati all'uscita. Verumani, si fanno chiamare quelli come loro, e in un certo senso hanno ragione: solo degli umani molto stupidi possono vantarsi del proprio sangue pulito.
Non sono certo i primi a entrare al Kit Cat, gente maligna e priva di ritegno, ma incapace di offenderlo, perché ormai non gliene frega niente di che cosa provino gli Opachi per lui; ha imparato ad accettare con indifferenza l'ammirazione e il rancore, l'eccitazione e il disgusto... Gli Argento sono andati oltre, hanno imboccato una strada diversa, il loro piacere ha perduto la polarizzazione sessuale per acquistare una diversa profondità Guarda Lila ma non la vede, non come donna, una femmina della specie umana. Al suo posto vede un corpo in salute, muscoli efficienti, pelle elastica e di buona tessitura ma inerte, sbiadita, senza vita. E' terribilmente divertente che gli Splendenti, così ammirati e ricercati, sappiano desiderare davvero soltanto la pelle proibita di quelli come loro.
- Pensi ancora a quegli stronzi? Non ne vale la pena. - E' buona, Lila, anche se non intuisce mai nemmeno uno dei suoi pensieri - Senti, sta' attento - si raccomanda, stringendogli il braccio - non andare via da solo come sempre, quelli erano davvero incazzati... prometti! - Scappa via giusto in tempo per annunciare l'ultimo numero.
Buona. Ma con la storia di Stenwall e le esortazioni alla prudenza è riuscita a togliergli l'appetito.
Sospira e richiama sull'unità il numero che l'uomo gli ha lasciato.
Utente temporaneamente occupato lasciate un messaggio e sarete richiamati - Utente..
E' stato fortunato.
Akeela. Grazie per le buone notizie e per la puntualità. Per stanotte ho finito e vado. Se torna al Kit Cat è probabile che ci si veda. Mi piacerebbe dare un'occhiata alla 5. Una volta o l'altra.
- Via libera, Selenita.
Kalia fissa l'immagine trasmessa dalla videocamera circuito chiuso. Il vicolo sul quale si apre l'uscita posteriore lascia il posto alla Chargaff Strasse. Un'auto la percorre senza fretta, lasciando una scia di musica ritmata e petulante. Tutto è tranquillo.
- A quest'ora quei figli di puttana staranno rompendo le scatole a qualche altro Splendente. Mi spiace per lui, o per lei, ma tu sei il nostro Argento, e a te devo pensare, vero gioiello? Adesso ti accompagno fuori, così per sicurezza - si alza srotolando il suo metro e novanta di muscoli, senza prendere in considerazione un eventuale rifiuto. - Di niente, Akeela, vuol dire che per sdebitarti la prossima notte tu mi mostrerai il tuo lucidissimo ciondolo. No, tesoro, non quello che porti al collo, l'altro...
Lo abbranca per le spalle e lo pilota verso l'uscita di servizio, stringendolo contro le tette che sembrano di marmo. - Occhio agli angoli bui. Buona giornata e un cielo pieno di nuvole.
Il Kit Cat è lontano quattro isolati quando l'auto lo raggiunge.
Per abitudine non si volta a guardare: se è un tiratardi, non deve pensare che lui stia cercando un aggancio. Se invece è il solito gruppo di allegroni strafatti, inutile attirare la loro attenzione, forse non si fermeranno.
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