S'infila sotto la doccia, alterna getti caldi e freddi per lavare via il torpore di quella strana nottata, poi, la pelle ancora umida, si getta sul letto ad aspettare nel buio assoluto.
Quando esce un leggero vento da ovest sta sfilacciando poche nuvole come fossero vecchi veli grigi. Il cielo è pallido, vuoto di stelle e assente. Il sole non ha ancora superato la linea dell'orizzonte, ma già la sua aura giunge a sfiorarlo. Loro vibrano impazienti, piccoli brividi scorrono sotto la pelle, come una rete impalpabile di energia. Si concede all'ansia dolce che gli accarezza lo stomaco e la gola. Ora è di nuovo solo, solo con i simbionti, solo davanti alla luce, prima che la materna sfera rosata del sole si trasformi nella stella feroce che domina il cielo. I primi raggi lambiscono come una lunga onda delicata, avvolgono come braccia di amante, mille volte più casti e rispettosi. Trema, affidandosi alla brezza, e si consegna all'aurora. Il sole sale potente e benevolo, non più madre, non ancora nemico. Stringe le labbra per trattenere un gemito...
Il godimento diventa intenso come nell'imminenza dell'orgasmo, poi, subitanea, nel piacere si fa strada la prima stupenda lama di dolore. La pelle pizzica punta da mille spilli, loro succhiano frenetici sino all'ultima molecola di zucchero.
Fra qualche minuto i nervi vibreranno come corde musicali, avvertendolo che il suo tempo è alla fine. Poi il respiro diventerà affannoso, il calore comincerà a penetrare in profondità, e il pericolo renderà il godimento più eccitante...
Il panico striscia rapido nella mente, pieno di echi raccapriccianti. La mitologia recente sul destino degli Argento che sfidano Sol lo respinge all'interno. Indietreggia a rifugiarsi nell'ombra del tetto.
Nemmeno oggi se l'è sentita.
Inutile illudersi, il riscatto degli Argento, la possibilità, con una esposizione prolungata e dolorosa alla luce, di indebolire e sottomettere i simbionti, è soltanto una delle tante favole che la sua tribù lunatica e inconcludente si racconta per sopire la paura e continuare a vivere un giorno dietro l'altro
Passo dopo passo, camminando all'indietro, gli occhi fissi sul sole in ascesa, rientra nella tana, si ritira nel guscio come una tartaruga.
Poi, come sempre, chiude gli infissi, condanna le stanze alla penombra, e prigioniero nel suo stesso rifugio, è libero di trascorrere come può le lunghe ore del giorno.
- Messaggio per te, è di ieri sera. - Lila siede al tavolo dove sta cenando porgendogli il chip con aria misteriosa.
Incuriosito lo infila nell'unità e legge direttamente sul display.
Akeela, sono Stenwall. E' perfetta, molto meglio che nella vostra hall. Ora ha anche una voce, perché la ventilazione forzata la mantiene in vibrazione. Deve assolutamente venire a vederla. Attivi la funzione accredito per ricevere il pagamento sul suo conto. Speravo di incontrarla questa sera ma avete spostato lo spettacolo. Perché non mi cerca lei a questo numero?
Grazie di tutto. Nic
Accredita il pagamento soddisfatto. E' tentato di richiamare per farsi invitare a vedere la 5, che ha finalmente trovato casa, ma non se la sente ancora di ringraziare Stenwall. E non è sicuro di volersi trovare di nuovo solo con lui. Hanno parlato ore, l'altra notte, senza riuscire a dirsi l'essenziale, ma già troppo vicini per chiamarsi buoni conoscenti. Relazioni del genere, lo sa per esperienza, quasi sempre finiscono con una delusione oppure rotolano velocemente lungo strade che non ha più intenzione di percorrere. Ha negato di essere un collezionista ma qualunque altra cosa sia, rappresenta un pericolo per la sua pace.
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