- Eccoti qui, omino di latta!
Aveva ragione Lila, non avrebbe dovuto rincasare da solo.
- E la tua amichetta, quella che stava in ginocchio a farti godere, dov'è? Eh Signor Untore? - Bruno, duro, basso e muscoloso. si teneva in disparte, protetto dal buio della sala come ora dal quadro dei comandi.
- Tu pensa a guidare! - lei sembra piccola, così bionda e morbida -Ma come? Non ti fermi a fare due chiacchiere con noi, Lunatico? - ben diversa dalla sua voce tesa, già affacciata sul vuoto - Non sei gentile... Ma a noi piaci ugualmente, vero ragazzi?
- Un sacco. Adoriamo le cose che luccicano. - Protende il braccio dal finestrino posteriore per afferrarlo. Tatuaggi e scarificazioni in microfibra al titanio brillano per un attimo alla luce gialla del lampione.
Lo evita di misura e distoglie in fretta lo sguardo. Un'occhiata troppo lunga, una risposta, un diniego potrebbero sembrare una provocazione. O un invito.
I freni stridono, l'auto si avventa sul marciapiedi, scarta per evitarla e ancora non guarda. Lo seguono, due ruote sulla strada, due arrampicate sul gradino. Lei si spenzola per afferrarlo. Le sfugge allungando il passo, rigido e teso come alla sua prima Notte Splendente, quando ogni Opaco era lì per ridere della sua irrimediabile imprudenza e per ricordargli quanto aveva perduto.
Baffonero fatica a mantenere l'auto allineata, lei è sbilanciata e il colpo arriva attutito, ma il dolore morde il braccio appena sfiorato e si estende alla spalla sinistra e al fianco, lento e denso come un'onda di fango. Continua a camminare senza lasciarsi sfuggire un lamento, la rabbia e la testardaggine lottano contro la paura.
Metà della mente funziona benissimo, calma e affilata come dopo qualche bicchiere di vino, o all'inizio della notte, quando il suo corpo affamato si desta. Procede lento, gli occhi concentrati sulla strada buia, la mano destra risale sino alla cintura, un centimetro dopo l'altro, le dita cercano il tasto di attivazione dell'unità. "Non ci risponde nemmeno... L'abbiamo fatto arrabbiare!" Tatuato ride querulo. "Ma no, vuol solo farsi pregare un po' vero amoruccio?". Heidi trascina le vocali nella pessima caricatura dell'innamorata affettuosa, "Ma figurati, sai cosa vuole questo qui?". L'auto balza in avanti ma Baffonero vuole soltanto giocare, e non gli chiude il passaggio. "Coccole? Fiori? Regalini?". Lo assediano senza fretta, hanno tutto il tempo del mondo, "Certo, bisogna essere gentili con il nostro untorello!". La voce di Tatuato esce a stento, strangolata dall'eccitazione.
Attivato. Preme a caso i tasti di chiamata, ringraziando di avere un vecchio modello con funzione digitale. "Quante chiacchiere. Questo cerca grana. E noi gli daremo grane!". Heidi si sporge ancora e il dolore questa volta lo lascia senza fiato. "Bello il nostro rampone elettrico eh? L'ho fatto io, Mr. Contagio, ma lei lo usa perfino meglio di me!", Tatuato allunga le mani "Da' qua, troia infoiata, anch'io voglio giocare". L'energia supera la soglia di tolleranza. Loro fremono impazziti e scottano la pelle, piegano i muscoli con dita inesorabili... Un lento spasmo lo scuote da capo a piedi, seguito da un altro, più breve più intenso, un altro- un alt... Continua a schiacciare i tasti obbligando le gambe a non fermarsi, un passo dopo l'altro uno-due-uno-due-uno-due "Piantala, scema, non vogliamo deteriorarlo subito, no?" Baffonero sterza, portando gli altri due fuori portata "Volete lasciarlo un po' anche a me, stronzi?- Allora fermati, babbeo, che lo tiriamo su e ce lo lavoriamo tranquilli! Mancano due ore all'alba, il tuo affare resterà ritto fino ad allora?" E' lei l'anima della festa. Li spingerà avanti deridendo la loro virilità, li metterà uno contro l'altro, se è necessario, impedendo a entrambi di tirarsi indietro "Questo lo teniamo noi, magari, eh gioia?" Tatuato gli strappa la cintura e afferra l'unità al volo, prima che cada sull'asfalto "E adesso cerca di farci divertire.. Vogliamo passare bene queste due ore..."
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