Per i lettori di questa rubrica contavo ripubblicare il racconto Choukra (che oggi presenta risvolti di attualità), poi mi sono accorto che esso è riapparso appena pochi mesi fa su Intercom n. 13, in uno speciale dedicato alla Vallorani e che include materiale molto interessante, tra cui un'intervista di Roberto Sturm ( www.intercom.publinet.it).

Ho quindi optato per Jealousie, storia apparsa nell'antologia Sesso alieno (edizioni ES), a cura di Paolo Bianchi e Alessandro Riva. Volume, a mio parere, di interesse globale sostanzialmente modesto, salvo un solo racconto: appunto quello della Vallorani. La storia, pur parlando di sesso, non include neanche una scena attinente al tema! E' un po' un caso record, credo: come un libro sulla pittura che non riporti nemmeno la foto di un quadro...

Ma c'è un valido motivo che mi ha spinto a sceglierlo. Il "fantasesso" è interessante non solo o non sempre per l'invenzione e descrizione di contorti kamasutra ipertecnologici, ma soprattutto quando riesce a farci guardare con occhio diverso aspetti dell'eros. Ciò accade se il tema è trattato con le tecniche squisitamente fantascientifiche dello straniamento, cioè quando l'autore sa osservare la vicenda con occhio "estraneo", per cogliere più profondamente alcune dinamiche umane. L'assurda (talora ironica, o patetica) situazione in cui viene a trovarsi Lou, il protagonista, che sperimenta un'arroventata love story con un indecifrabile mostro polipoide, è un'occasione per indagare alcuni desideri irrazionali, distruttivi, ma anche di "alterità" dei sentimenti e della libido umani. Al riguardo, c'è un punto della narrazione molto esplicito:

"La gente non smette mai di pensare che quando ti fidanzi con gente strana sia solo per via delle acrobazie erotiche che riesci a combinare con qualcuno che esula dalla normalità. E' più complicato di cosi. E' il contatto con un altro mondo, un mondo che non conosci e che non puoi possedere. Lo vorresti, invece. (...) Frini non era solo una compagna di letto. Era la mia terra promessa, il territorio da conquistare, l'isola dove avrei voluto vivere."

Ma questa è anche una patetica storia storia sulla "diversità".

La data di pubblicazione è il 1998; l'autrice mostra una scrittura piuttosto tradizionale, rispetto al linguaggio denso e scattante che raggiungerà - per esempio - in Eva. Ma non per questo il racconto non risulta egualmente godibile.

Leggi il racconto Jealousie