5. Il "post-human"

Un caso recente di "mutanti" si ha nel romanzo Eva di Nicoletta Vallorani (Einaudi, 2002). E' un fanta-noir claustrofobico e ossessivo, ambientato in una Milano a venire, dove alcune ferite (la guerra nell'ex Iugoslavia) continuano a sanguinare e far sanguinare. L'autrice raggiunge una scrittura molto densa e "femminile" che si può accettare o rifiutare visceralmente; sta di fatto che, a mio avviso, siamo all'opera lunga di fantascienza più interessante finora scritta dalla Vallorani. Altre sue storie toccano il tema dei "diritti", per esempio Choukra (1996 su "Carmilla" prima serie; anche su Intercom n. 13 www.intercom.publinet.it, unitamente ad altro materiale e a una stimolante intervista).
Una citazione merita A tempo indeterminato (2002) di Milena Debenedetti, storia breve giocata su situazioni di frustrazione e degrado ormai sempre più connesse con il nostro mondo lavorativo ( www.delos.fantascienza.com/delos/72).
Di recente uscita è anche l'antologia personale Nessuna giustificazione di Enrica Zunic' (2002, Solid Books). Attivista di Amnesty International, da alcuni anni la Zunic' sta assemblando nei suoi racconti i tasselli di un universo narrativo privato nel quale si specchiano e prendono vita orrori e redenzioni. Si tratta del suo primo libro, e tuttavia emerge anche qui una scrittura "al femminile" dai tratti già personali. Siamo a un caso di fantascienza italiana che centra perfettamente il nostro argomento (in realtà questa è una tautologia: come noto Enrica è nel premio Omelas, che sollecita racconti sul tema, e sulla cui scia nasce lo "speciale" cui appartiene il presente articolo...)
In chiusura, Valerio Evangelisti.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID