Quelli che si allontanano da Omelas
La fantascienza narra di persone, di uomini che sono spesso in situazioni anomale, e non ci stupisce dunque trovare molte storie di fantascienza fortemente focalizzate su una ripugnante (e in alcuni casi è proprio questo orrore il motore della storia) violazione dei diritti di esseri umani.
E' però molto raro che il tema della storia siano le violazioni dei diritti umani, questa è più spesso una cosa che accade, uno strumento narrativo nelle mani dell'autore: raramente è il punto centrale della narrazione. Questo punto di vista può anche essere confortato da una ricerca sull'enciclopedia della fantascienza di Clute e Nicholls: non esiste alcuna voce legata direttamente ai diritti umani.
In alcuni casi invece i diritti umani divengono il nodo centrale della narrazione, ed è quello che accade nel racconto cui si ispira il premio, Quelli che si allontanano da Omelas, di Ursula Le Guin.
"Quelli che si allontanano da Omelas" è una tra le tante grandi opere di Ursula Le Guin, e forse nemmeno la migliore o la più penetrante.
Credo che Ursula Le Guin, per tutto quel che ha prodotto per la fantascienza, sia una bella persona cui dedicare indirettamente il premio. Lei è molto felice della nostra scelta, e ci teniamo in contatto.
Ma ci sono anche ragioni più precise: "Quelli che si allontanano da Omelas" è un racconto sulla violazione dei diritti di un essere umano. Non è un racconto in cui accade incidentalmente anche questo.
Leggendo la storia di Omelas si ha la chiara percezione di quanto sia delicata la struttura dei diritti dell'uomo, e che non sia accettabile alcuna crepa in questa struttura, pena il crollo di tutto il castello.
C'è chi non è disposto ad accettare nemmeno la sofferenza di un solo piccolo essere umano in cambio della felicità di un popolo, e se qualcuno può farlo, vuol dire che è possibile incamminarsi su quella strada e allontanarsi da Omelas.
Il significato di Omelas
La fantascienza parla per metafore, e questo racconto lo fa più di tante altre storie.
Allontanarsi da Omelas non credo significhi voltarsi da un'altra parte e allontanarsi dal problema. Allontanarsi da Omelas coincide col rifiutare lo stile di vita che basa la felicità di un gruppo di esseri umani sulla predazione di altri uomini.
Se continuiamo a leggere in metafora il racconto, allontanarsi da Omelas può indicare l'incamminarsi su un sistema di vita più equo.
Amnesty International non è un'organizzazione rivoluzionaria, è un'organizzazione non governativa che riunisce un gran numero di persone che decidono di fare sentire la propria voce, e che, anche con stupore, scoprono di contare, di riuscire a ottenere grossi risultati.
Allontanarsi da Omelas non è un gesto rivoluzionario, non coincide con lo smantellare subito tutto ciò che non va, è una decisione cosciente e concreta per uno stile di vita diverso da quello che l'inerzia sociale porterebbe ad assumere ad una parte sostanziale di noi. E' una direzione diversa in cui vivere, che porta ogni giorno a fare piccole scelte diverse, che non stravolgono la nostra vita, ma che possono salvare la vita di qualche persona domani, e migliorare la vita di qualche milione di persone tra qualche anno...
Possiamo certamente evolvere verso un sistema di vita più equo.
E' dimostrato da persone concrete che si sono allontanate da Omelas che i singoli possano farlo.
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